Mercati – Finale positivo per Piazza Affari (+1,6%) e l’Europa aspettando la Fed

Le borse europee chiudono in rialzo e Wall Street procede sopra la parità, in un clima comunque improntato alla cautela e con focus sulle banche centrali.

Il Ftse Mib di Milano archivia le contrattazioni in progresso dell’1,6% a 24.242 punti, ben intonato come l’Ibex 35 di Madrid (+1,7%). Più arretrati il Cac 40 di Parigi (+0,8%), il Dax di Francoforte (+0,7%) e il Ftse 100 di Londra (+0,2%). Oltreoceano, avanzano dopo un avvio prudente Dow Jones (+0,6%), S&P500 (+0,9%) e Nasdaq (+0,3%).

Cresce l’attesa per la riunione della Federal Reserve, che domani dovrebbe annunciare un rialzo dei tassi di interesse pari a 50 punti base e un target intorno al 2,5% entro fine anno. A seguire, giovedì, toccherà alla Bank of England, pronta ad alzare il costo del denaro sui massimi da 13 anni e a fornire dettagli sulla vendita di bond, mentre gli operatori stimano 3-4 ritocchi da 25 punti base da parte della Bce nel corso del 2022.

L’inasprimento della politica monetaria a livello globale è finalizzato a contrastare l’elevata inflazione, alimentata anche dal rincaro dell’energia a seguito dell’invasione russa in Ucraina. Tuttavia, la stretta delle banche centrali rischia di rallentare ulteriormente l’economia globale, già colpita dalla guerra, dai lockdown in Cina e dai conseguenti problemi nella supply chain.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha tenuto una telefonata di due ore con Vladimir Putin, in cui i due leader hanno discusso di Mariupol, mentre la Russia ha scongiurato nuovamente il default tecnico rispettando il pagamento delle cedole in dollari relative a due eurobond.

Per quanto riguarda i dati macro, i prezzi alla produzione nell’eurozona sono aumentati oltre le attese a marzo (+5,3% m/m), mentre la disoccupazione tedesca è rimasta stabile al 5% ad aprile. Nei prossimi giorni, riflettori puntati sul mercato del lavoro statunitense, con il job report mensile in uscita venerdì.

Sul Forex l’euro/dollaro recupera terreno riportandosi a 1,054 mentre il cambio fra biglietto verde e yen è sceso nuovamente poco sotto quota 130.

Tra le materie prime scambiano in ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-1,5%) a 105,9 dollari e il Wti (-1,7%) a 103,35 dollari, in attesa del meeting Opec+ in programma giovedì.

Si allenta la tensione sull’obbligazionario, dopo le vendite che avevano portato il rendimento del decennale tedesco oltre l’1% per la prima volta dal 2015 e quello britannico sopra il 2%. In Australia, il triennale ha superato il 3% per la prima volta dal 2014 dopo che la Reserve Bank ha aumentato i tassi di interesse più delle attese segnalando ulteriori rialzi in arrivo.

Lo spread Btp-Bund si amplia a 191 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,87%.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende più capitalizzate avanzano soprattutto Saipem (+5,1%), Tenaris (+4,6%), Leonardo (+3,5%) e Cnh (+3,4%), quest’ultima dopo i conti del primo trimestre. In calo invece Recordati (-2,4%), Moncler (-2,1%) e Amplifon (-1,4%), che ha diffuso i risultati.