Oil & Gas (-1,6%) – Sprint di Saras (+6,7%)

Chiusura in rosso per le borse europee, in un contesto in cui persistono i timori legati all’elevata inflazione, alla prospettiva di una stretta monetaria delle banche centrali e ai nuovi lockdown in Cina, in attesa della riunione della Fed in programma questa settimana.

A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni con un -1,6% a 23.857 punti. Il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale ha segnato un -1,6%, rispetto al -1,2% del corrispondente indice europeo.

In netto ribasso anche le quotazioni del greggio, con le restrizioni imposte dalla Cina per frenare la nuova ondata del Covid che minacciano di danneggiare l’attività economica e la domanda di carburante.

I dati diffusi nel weekend hanno evidenziato un rallentamento dell’attività manifatturiera della seconda economia mondiale e prima importatrice di petrolio al mondo, mettendo in secondo piano le aspettative su un embargo europeo all’import dalla Russia.

Secondo alcune indiscrezioni, infatti, l’Ue starebbe valutando un embargo al petrolio russo entro la fine dell’anno, introducendo gradualmente nei prossimi mesi delle restrizioni alle importazioni.

Circa la metà dei 4,7 milioni di barili esportati quotidianamente dalla Russia sono destinati agli Stati membri dell’Unione europea, fornendo circa un quarto delle importazioni di greggio del blocco nel 2020.

Tra le big del comparto male in particolare Tenaris (-3,8%), con le vendite che hanno colpito anche Eni (-1,4%) e Saipem (-0,6%).

Nel segmento delle piccole e medie capitalizzazioni in evidenza Saras (+6,7%), mentre ha chiuso in rosso Maire Tecnimont (-2,9%).