Servizi finanziari (-0,3%) – Tiene Nexi (+0,2%), giù doValue (-7,9%)

Ieri il Ftse Italia Servizi Finanziari ha riportato un -0,3% al di sopra dell’analogo indice europeo (-0,8%), del Ftse Mib (-1,6%) e del comparto bancario (-1,9%).

Chiusura in ribasso per le borse europee, in un clima sempre condizionato dai timori per l’elevata inflazione, i lockdown in Cina e la prospettiva di una stretta monetaria delle banche centrali.

Diversi istituti si riuniranno nei prossimi giorni a livello globale, ma i riflettori saranno puntati soprattutto sulla Fed, che dovrebbe aumentare i tassi di 50 punti base.

Dall’agenda macroeconomica si segnala l’inatteso rallentamento dell’attività manifatturiera negli Usa, oltre alla crescita più debole in Europa e la contrazione del settore in Cina.

Intanto, secondo indiscrezioni, l’Unione europea si appresta a proporre un embargo sul petrolio russo entro la fine dell’anno, con restrizioni alle importazioni da introdurre gradualmente.

Sul listino principale, sopra la parità Nexi (+0,2%).

In coda Exor (-2,4%) che, in relazione alla prima tranche del programma di acquisto di azioni proprie lanciata l’8 marzo scorso, dal 25 al 29 aprile 2022 ha acquistato azioni proprie che hanno incrementato a 57,7 milioni il totale investito a quella data, pari a 10.137.352 azioni proprie ordinarie che rappresentano il 4,21% del capitale sociale.

Tra le mid in flessione Anima Holding (-0,3%) che, nel periodo dal 25 al 29 aprile 2022, ha acquistato 539.554 azioni proprie al prezzo medio di 4,6241 euro ciascuna per un controvalore complessivo di 2.497.142,22 euro, salendo all’1,80% del capitale sociale.

Scivola doValue, risultando anche in coda all’intero settore, a -7,9%.

Tra le small, Gequity (-1%) ha reso noto che a fine marzo 2022 l’indebitamento finanziario netto del gruppo era pari a 2.990 mila euro, sostanzialmente stabile rispetto all’ammontare a fine febbraio 2022 di 2.989 mila euro.