Mercati – Marginali ribassi in Europa con focus su Fed e sanzioni, Piazza Affari a -0,4%

Borse europee in lieve calo e futures di Wall Street in frazionale rialzo, in attesa dell’esito questa sera della riunione della Federal Reserve che dovrebbe annunciare il maggior incremento dei tassi di interesse dal 2000.

A Milano il Ftse Mib cede lo 0,4% in area 24.140 punti, debole come il Dax di Francoforte (-0,2%), l’Ibex 35 di Madrid (+-0,3%), il Cac 40 di Parigi (-0,5%) e il Ftse 100 di Londra (-0,5%). Poco sopra la parità i derivati su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq, dopo i modesti guadagni della vigilia.

Questa sera la banca centrale americana dovrebbe aumentare i tassi di interesse di 50 punti base e fornire dettagli sul piano di riduzione del proprio bilancio. Al momento i mercati prezzano tre ulteriori ritocchi da mezzo punto percentuale nelle riunioni di giugno, luglio e settembre, ma gli operatori saranno attenti a eventuali toni restrittivi da parte del presidente Jerome Powell, che potrebbero alimentare le preoccupazioni per un rallentamento dell’economia in scia all’aumento dei costi di indebitamento.

Sempre in tema banche centrali, domani, sarà il turno della Bank of England, che secondo le attese alzerà il costo del denaro di un quarto di punto percentuale portandolo sui livelli più alti dal 2009. Intanto Isabel Schnabel, membro del comitato esecutivo della Bce, ha affermato che è tempo che i responsabili politici agiscano per contrastare l’inflazione, aprendo ad un rialzo dei tassi già a luglio.

La stretta monetaria da parte di diversi istituti aggiunge incertezza in un clima già appesantito dal conflitto in Ucraina e dai lockdown in Cina.

L’Unione Europea sta preparando un sesto round di sanzioni contro Mosca, vietando l’importazione di petrolio greggio e combustibili raffinati russi entro la fine dell’anno, oltre a escludere Sberbank dal sistema di pagamento internazionale SWIFT.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti gli indici Pmi finali di aprile, che confermano l’espansione del settore terziario nell’eurozona, in contrasto con il rallentamento del manifatturiero, mentre le vendite al dettaglio nell’Eurozona sono calate dello 0,4% a marzo rispetto a febbraio.

Sul Forex l’euro/dollaro resta in area 1,053 e il cambio fra biglietto verde e yen è stabile intorno a quota 130. Tra le materie prime corrono le quotazioni del greggio con il Brent (+3,4%) a 108,6 dollari e il Wti (+3,6%) a 106,1 dollari, sostenute dalla prospettiva di un embargo europeo al petrolio russo e dal calo delle scorte americane evidenziato dal report Api.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è pressoché invariato a 191 punti base, sui livelli di giugno 2020, con il rendimento del decennale italiano al 2,89%.

Tornando a Piazza Affari, tra le big spicca A2A (+3,5%) grazie anche al Buy di Citigroup, seguita da Leonardo (+1%), Telecom Italia (+1%) nel giorno del Cda sui conti del trimestre e Saipem (+1%). In ribasso Campari (-3,1%), Amplifon (-2,9%), Diasorin (-2,5%) e Moncler (-2,4%).