Mercati – Wall Street frena l’Europa, Milano chiude a -0,6%

Finale negativo per le borse del Vecchio Continente, appesantite nel pomeriggio dal crollo dei listini americani. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in ribasso dello 0,6% a 23.759 punti, debole come il Cac 40 di Parigi (-0,4%), il Dax di Francoforte (-0,5%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,7%), mentre resiste il Ftse 100 di Londra (+0,1%), complice la debolezza della sterlina dopo la riunione della Bank of England.

Oltreoceano, forti ribassi per Dow Jones (-2,6%), S&P500 (-3,1%) e Nasdaq (-4,3%), all’indomani dei guadagni innescati dall’atteggiamento non eccessivamente restrittivo della Fed.

Ieri la banca centrale statunitense ha alzato i tassi di interesse di 50 punti base e annunciato l’avvio della riduzione del proprio bilancio a partire da giugno, a un ritmo iniziale di 47,5 miliardi di dollari al mese. Il chairman Jerome Powell ha poi anticipato altri ritocchi da mezzo punto percentuale nei prossimi due appuntamenti del Fomc, escludendo per il momento interventi da 75 punti base.

Tuttavia, se da un lato queste indicazioni hanno alleviato i timori per una stretta monetaria troppo marcata, con il pericolo di spingere l’economia statunitense in recessione, dall’altro alimentano il dibattito sulla strategia della Fed per combattere l’elevata inflazione, spingendo il rendimento del Treasury decennale al 3,08%, in rialzo di 15 bp.

Ad aggravare le pressioni sui prezzi contribuisce il rally delle materie prime, in un contesto appesantito dal conflitto tra Russia e Ucraina e dai lockdown in Cina. Dinamiche che si riflettono anche sui dati macroeconomici. In Europa, gli ordini di fabbrica tedeschi sono crollati del 4,7% mensile a marzo (-3,1% tendenziale), mentre in Cina le restrizioni per il Covid hanno portato l’indice Caixin servizi a registrare il calo maggiore da febbraio 2020.

Dagli Usa sono giunte le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, in aumento oltre le attese a 200 mila unità, aspettando il job report di aprile in uscita domani.

Sul Forex il dollaro torna a rafforzarsi dopo il calo di ieri in scia alla Fed, riportando l’euro/dollaro in area 1,051 e il cambio fra biglietto verde e yen a 130,3. Crolla la sterlina a 1,236 dollari dopo che la Banca d’Inghilterra ha aumentato i tassi di interesse al livello più alto dai tempi della crisi finanziaria, segnalando una prossima contrazione dell’economia sotto il peso di un’inflazione a due cifre.

Tra le materie prime restano in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+0,9%) a 111,2 dollari e il Wti (+0,6%) a 108,5 dollari, sostenuto ancora dalla proposta di embargo sul petrolio russo da parte della Commissione Europea.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 197 punti base, con il rendimento del decennale italiano che si impenna al 3,02%.

Tornando a Piazza Affari, Unicredit (+2,1%) chiude in vetta al Ftse Mib dopo i risultati trimestrali e la conferma dei target. In rialzo anche Banca Mediolanum (+1,2%) e Campari (+1,1%), mentre arretrano soprattutto Moncler (-5,6%), Iveco (-3,1%) e Pirelli (-2,8%).