Mattinata perlopiù poco mossa per i tassi europei e americani all’indomani della riunione della Fed e delle parole di Powell.
Listini continentali positivi con il Ftse Mib in rialzo dell’1,1%.
La Federal Reserve ha alzato i tassi di interesse, come previsto, di mezzo punto, portandoli allo 0,75%, e ridurrà il proprio bilancio procedendo da giugno ad agosto con un taglio di 47,5 miliardi di dollari al mese, che raddoppierà da settembre a 95 miliardi (60 miliardi di dollari in Treasury e 35 miliardi di dollari in titoli garantiti da mutui).
A sostenere soprattutto il sentiment sono tuttavia le parole del presidente della Federal Reserve che ha escluso un aumento dei tassi di 75 punti base nei prossimi mesi, aggiungendo che i rialzi potrebbero essere di ulteriori 0,5 punti base nei prossimi due meeting.
Sullo sfondo non cessano intanto i timori legati alle conseguenze socio-economiche della guerra in Ucraina e delle restrizioni cinesi per il covid.
Il membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea Fabio Panetta ha affermato che l’espansione economica nell’area dell’euro si è quasi fermata.
Occhi sulla Bank of England che dovrebbe alzare i tassi al livello più alto degli ultimi 13 anni e chiarirà come intende vendere alcuni dei suoi 847 miliardi di sterline in titoli di stato.
Tornando all’obbligazionario il rendimento del Btp decennale e lo spread sono sostanzialmente stabili rispettivamente al 2,97% e a 197 punti.
Oltreoceano il tasso del T-bond altrettanto invariato al 2,96% mentre sul forex il cambio euro/dollaro ridiscende in area 1,06.