Tim – Risultati in linea con il piano nel 1Q, conferma guidance 2022

Il Cda di TIM ha approvato i risultati al 31 marzo 2022, che evidenziano un andamento dei ricavi e dell’Ebitda organico in linea con le previsioni del piano per l’esercizio 2022.

Ricordiamo che il Gruppo ha avviato un importante processo di cambiamento, la cui prima fase si è completata solo alla fine del primo trimestre e si è realizzata attraverso la nomina, a fine gennaio, dell’Ad Pietro Labriola, attraverso la presentazione delle linee guida di trasformazione del Gruppo ai primi di marzo e il completamento del nuovo executive team ad aprile.

Nel primo trimestre l’azienda ha mantenuto una strategia di posizionamento premium (“value vs. volume”), nonostante il difficile contesto competitivo, con un tasso di abbandono (churn rate) in miglioramento sia nel fisso (3,4%, -0,2pp), sia nel mobile (3,7%, -0,1pp).

Passando agli indicatori economici, Tim ha registrato ricavi per 3,64 miliardi (-2,3% su base annua), con ricavi da servizi pari a 3,4 miliardi (-2,5% a/a), in flessione per effetto del mutato contesto nel mercato domestico che l’anno scorso beneficiava del piano voucher per le famiglie e della maggiore richiesta di connettività derivante dalla pandemia.

L’Ebitda del primo trimestre 2022 è pari a 1.316 milioni, mentre l’Ebitda organico si attesta a 1,4 miliardi, in flessione del -13,3% annuo ma in linea con il piano, con un calo del 18,3% nella Business Unit Domestic (1 miliardo) e un incremento del 5,1% per Tim Brasil (0,4 mld).

La flessione del margine domestico è per lo più legata all’andamento dei ricavi, a fronte di costi operativi a sostegno della crescita dei business ICT e multimedia con un andamento sostanzialmente allineato al primo trimestre 2021.

L’Ebitda After Lease di Gruppo si attesta a 1,2 miliardi, in flessione del 16,3%, mentre a livello domestico è pari a 0,9 miliardi, con un calo del 20,4%. Una performance negativa dovuta prevalentemente alla presenza, nel primo trimestre 2021, di transazioni non ripetibili nel wholesale nazionale.

L’Ebit è pari a 209 milioni (28 milioni nel primo trimestre 2021), dopo ammortamenti per 1,1 miliardi (-2%), mentre su base organica, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 280 milioni (440 milioni nel primo trimestre 2021) con un’incidenza sui ricavi del 7,7% (11,5% nel primo trimestre 2021).

Il risultato netto attribuibile ai soci della controllante è negativo per 0,2 miliardi, in linea con la perdita netta del primo trimestre 2021.

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto rettificato è pari a 22,6 miliardi, in aumento di 0,5 miliardi rispetto al 31 dicembre 2021. L’Indebitamento Finanziario Netto rettificato – After Lease (al netto dei contratti di lease), metrica adottata dai principali peers europei, al 31 marzo 2022 risulta invece pari a 17,7 miliardi, in aumento di 100 milioni rispetto al 31 dicembre 2021.

L’Equity free cash flow è positivo per 123 milioni su base after lease (301 milioni l’equity free cash flow).

A livello di Gruppo, gli investimenti sono pari a 0,9 miliardi di euro, in linea con il piano e con un trend in aumento nel trimestre (+30,2%) legato principalmente all’accelerazione dei processi di sviluppo delle reti in Italia (fibra e mobile), Cloud e data center.

Alla luce dell’andamento dei principali segmenti di business nel primo trimestre 2022, Tim ha confermato la guidance già comunicata con l’approvazione del Piano Industriale 2022-2024.

Il prossimo 7 luglio, in occasione del Capital Market Day di TIM, sarà presentato al mercato il progetto di riorganizzazione che, superando il modello di integrazione verticale, consentirà di accelerare il percorso verso una generazione sostenibile di flussi di cassa e di far emergere il valore intrinseco degli asset di Gruppo.