Toscana Aeroporti – Ad aprile oltre 575mila passeggeri trasportati, prosegue graduale ripresa

Continua la crescita del traffico passeggeri degli aeroporti toscani di Pisa e Firenze. Grazie al potenziamento dei collegamenti e con la concomitanza delle festività di Pasqua e del 25 aprile, nel mese di aprile Toscana Aeroporti ha registrato 576.349 passeggeri, evidenziando un’esponenziale e costante ripresa rispetto ai 363.661 passeggeri del mese di marzo.

Il mese di aprile, quindi, ha confermato il trend di crescita già segnalato da Toscana Aeroporti a marzo, creando validi presupposti per guardare con ottimismo alla stagione estiva appena iniziata.

Di particolare valore il fattore di riempimento dei voli, attestatosi al 78,1%, che, seppur non ancora ai livelli pre-pandemia del 2019 (82,7%), dimostra una maggior propensione a viaggiare e una rinnovata fiducia da parte delle persone.

Rispetto ai livelli del 2019, anno record in termini di volumi per gli aeroporti di Firenze e Pisa, mese dopo mese si sta progressivamente riducendo il divario, in tempi molto più rapidi rispetto alle proiezioni di Toscana Aeroporti.

Infatti, rispetto al -58,4% registrato nel mese di gennaio, si è passati al -41,8% di febbraio e al -31,7% di marzo, fino ad arrivare al -21,9% di aprile. Lo stesso andamento si rispecchia anche nel numero di movimenti che a gennaio sono stati -40,0%, -37,7% a febbraio, -28,1% a marzo e -21,4% ad aprile.

Il traffico dell’aeroporto di Pisa, nel mese di aprile, ha raggiunto 383.677 passeggeri, un dato che testimonia la ripresa dello scalo del Galileo Galilei che, grazie alle numerose nuove rotte lanciate per la stagione estiva e a un load factor del 76,5%, è in crescita rispetto a marzo 2022 di quasi il 50% (256.556) e si avvicina sempre di più ai livelli pre-pandemia (-20,9% rispetto ad aprile 2019).

Nel mese di aprile, l’aeroporto Amerigo Vespucci ha accolto 192.672 passeggeri, in crescita di oltre l’80% rispetto ai 107.105 passeggeri del mese di marzo. Anche per lo scalo fiorentino, diventa man mano più realistico il desiderio di tornare ai livelli pre-Covid (-23,8% rispetto ad aprile 2019).