Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore energetico e delle utilities:
Giornata in rosso per i mercati azionari: in Europa, il Ftse Mib cede l’1,6%, il Dax l’1,1% e il Ftse 100 l’1,5%. A Wall Street, il Nasdaq perde il 2,2%, lo S&P 500 l’1,5% e il Dow Jones l’1%.
In calo le quotazioni del greggio insieme all’equity, appesantite dalle preoccupazioni relative alla domanda alla luce dei continui lockdown per il coronavirus in Cina, primo paese per importazioni di petrolio.
Secondo alcune indiscrezioni, l’Unione europea starebbe valutando di rivedere le nuove sanzioni nei confronti della Russia, mentre l’Arabia Saudita ha abbassato i prezzi in un segnale di indebolimento della domanda dalla Cina.
La settimana scorsa la Commissione europea ha proposto un embargo graduale sul petrolio russo, che però richiede un voto unanime da parte degli Stati membri del blocco questa settimana, non ancora raggiunto.
La proposta della Ue è stata seguita dall’iniziativa del G7, che si è impegnato ieri a vietare o eliminare gradualmente le importazioni di petrolio russo in tempi che consentano forniture alternative, con una collaborazione tra partner per assicurare flussi stabili e sostenibili, accelerando la riduzione dalla dipendenza dai combustibili fossili.
Intanto, Mosca ha dichiarato di attendersi un aumento della produzione a maggio dopo che ad aprile l’output è sceso sulla scia delle sanzioni imposte dall’Occidente per la crisi ucraina, vedendo nuovi acquirenti per il proprio greggio, tra cui in Asia.
Secondo fonti di stampa, BP starebbe per acquisire una quota in un progetto a idrogeno verde da 36 miliardi di dollari in Australia diventandone l’operatore. L’investimento nell’Asian Renewable Energy Hub, che sta puntando ad ottenere l’approvazione governativa e mira a produrre circa 1,8 milioni di tonnellate di carburante all’anno iniziando le esportazioni dal 2027, potrebbe essere annunciato entro pochi giorni.