Il Ftse Mib ha chiuso le ultime cinque sedute con un ribasso complessivo del 3,2% a 23.475 punti, con il sentiment degli operatori appesantito dai timori legati all’inflazione, dalla stretta monetaria delle banche centrali e dai lockdown in Cina per Covid.
Una nuova ondata di avversione al rischio ha rapidamente spazzato via il sollievo seguito alle decisioni meno aggressive del previsto della Federal Reserve, che mercoledì ha alzato i tassi di interesse di 50 punti base ma escluso prossimi interventi di entità maggiore.
Gli operatori, infatti, sono presto tornati a scontrarsi con la prospettiva di condizioni finanziarie meno favorevoli, mentre la guerra in Ucraina e la recrudescenza del virus in Cina alimentano i rischi di recessione.
L’indice Ingegneria e Impiantistica ha segnato un -3,4% w/w, rispetto al -4,3% w/w del corrispondente indice europeo. Tra le big del comparto in rosso Prysmian (-4,8% w/w), mentre ha limitato le perdite Leonardo (-0,3% w/w) nella settimana dei conti.
Nel segmento delle medie capitalizzazioni vendite in particolare su Salcef (-7,9% w/w) e Danieli (-7,4% w/w). In calo anche Fincantieri (-1% w/w), dopo la diffusione dei risultati trimestrali, e Webuild (-2% w/w), nonostante la controllata americana Lane si sia aggiudicata un nuovo contratto da 357 milioni di dollari in Florida.