Mercati asiatici – Vendite marcate in Giappone e a Hong Kong, rallentano le esportazioni cinesi

Seduta negativa per i principali listini asiatici, con vendite marcate in Giappone e a Hong Kong, in un contesto che vede il sentiment ancora penalizzato dai timori legati alla stretta monetaria delle banche centrali, all’inflazione elevata e all’impatto dei lockdown in Cina. L’impatto delle restrizioni Covid sull’economia cinese è stato confermato dalla bilancia commerciale di aprile che ha evidenziato la crescita delle esportazioni più lenta dal 2020.

La bilancia commerciale ha messo in luce un saldo positivo in aumento a 51,12 miliardi $ (53,45 mld $ consensus) dopo i 47,38 mld $ di marzo. Le esportazioni sono aumentate del 3,9%, rallentando ampiamente il ritmo di crescita rispetto al +14,7% di marzo (consensus +2,7%) mentre le importazioni sono rimaste invariate (-3% consensus; -0,1% a marzo).

In Giappone, sono stati diffusi i PMI servizi e composito della Jibun Bank che hanno mostrato un miglioramento, rispettivamente a 50,7 punti (50,5 punti preliminare) e a 51,1 punti (50,9 punti preliminare).

Il focus odierno sarà rivolto all’intervento di Vladimir Putin alla parata russa del 9 maggio, anniversario della resa della Germania di Hitler nel 1945, durante la quale potrebbero emergere spunti per comprendere l’evoluzione della situazione in Ucraina.

Sul forex, il cambio euro/dollaro si attesta in area 1,051 e il dollaro/yen a 131,06. Tra le materie prime, petrolio in frazionale ribasso con il Brent (-0,2%) a 112,19 dollari e il Wti (-0,3%) a 109,44 dollari al barile. Oro in calo a 1.872 dollari l’oncia.

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai cede lo 0,3% mentre Shenzen si muove sulla parità. Forti vendite a Hong Kong -3,8%.

Lettera in Giappone, con il Nikkei a -2,5% e il Topix a -2%

Il tutto dopo le seguenti chiusure in forte calo di ieri a Wall Street con Nasdaq (-1,4%),  S&P500 (-0,3%) e Dow Jones (-0,6%).