Nel 1Q 2022 il gruppo FinecoBank ha consuntivato ricavi pari a 255,7 milioni, in crescita del 23,2% rispetto al pari periodo del 2021 e al quarto trimestre 2021.
Il margine finanziario si attesta a 107,5 milioni, in rialzo del 43,1% a/a e del 70,9% sul 4Q 2021, grazie ai profitti dalla gestione della tesoreria balzati a 48,1 milioni da 13,2 milioni dell’anno precedente.
Le commissioni nette si sono fissate a 118,6 milioni, evidenziando un incremento del 9,8%
sul 31 marzo 2021, un andamento riconducibile all’aumento delle commissioni nette
relative all’area Investing (+28,4% a/a) grazie all’effetto volumi e al maggior contributo di Fineco Asset Management. Inoltre, si evidenzia la crescita delle commissioni dell’area Banking a 12,9 milioni (+18,9% a/a), mentre le commissioni nette relative all’area Brokerage sono state pari a 32,6 milioni.
Il calo delle commissioni rispetto ai 126,4 milioni del quarto trimestre 2021 è riconducibile alla stagionalità dell’area Investing, dovuta prevalentemente ai contributi versati per l’attività svolta dai consulenti finanziari (FIRR e Enasarco), maggiormente concentrati nella prima parte dell’anno, e alle efficienze operative realizzate da Fineco Asset Management durante il 2021, contabilizzate nel quarto trimestre.
Il risultato negoziazione, coperture e fair value si attesta a 29,2 milioni (+22,4% a/a e +55,1% t/t), favorito dal contributo dell’area Brokerage (23,7 milioni).
Dopo aver spesato costi operativi aumentati del 9,3% a circa 69 milioni, il risultato di gestione si attesta a 186,7 milioni (+29,2% a/a e +37,0% t/t), importo che depurato delle rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni per 0,8 milioni, degli altri oneri e accantonamenti per 10,2 milioni, riconducibili principalmente ai contributi sistemici per il Single Resolution Fund (7,6 milioni), spinge in risultato lordo dell’operatività corrente a 174,8 milioni (+29,4% a/a; +33,3% t/t).
Il cost of risk è pari a 3 punti base.
L’utile netto del periodo è pari a 123,6 milioni (+30,5% a/a; +34,5% t/t).
Dal lato patrimoniale, i finanziamenti a clientela (principalmente mutui, prestiti personali e utilizzi di fidi di conto corrente) al 31 marzo 2022 sono pari a 6.088 milioni (+1,42% rispetto al 31 dicembre 2021).
L’ammontare dei crediti deteriorati (sofferenze, inadempienze probabili e crediti scaduti/sconfinanti deteriorati) al netto delle rettifiche di valore è pari a 4,0 milioni (4,4 milioni al 31 dicembre 2021), con un coverage ratio dell’83,2%; il rapporto fra l’ammontare dei crediti deteriorati e l’ammontare dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria si attesta allo 0,07% (0,08% al 31 dicembre 2021).
Il Gruppo conferma la sua solidità patrimoniale con un CET1 ratio al 19,31% al 31 marzo 2022 (18,80% al 31 dicembre 2021). Il Tier 1 ratio e il Total capital ratio risultano pari a 29,99% al 31 marzo 2022 rispetto al 29,63% al 31 dicembre 2021.
L’indicatore di leva finanziaria (calcolato escludendo le esposizioni verso Banche Centrali, come consentito dall’art.429 bis del CRR) è pari al 3,99% rispetto al 4,02% al 31 dicembre 2021; al netto di suddetta esclusione, l’indicatore è pari al 3,80%.