Mercati asiatici – Ancora forti le vendite a Hong Kong, risale la Cina

Seduta prevalentemente negativa per le principali borse asiatiche, in scia alle vendite a Wall Street, in un contesto di crescenti timori che gli aumenti dei tassi statunitensi per combattere l’inflazione possano arrestare la crescita economica.

La Federal Reserve sta cercando di raffreddare l’inflazione che sta raggiungendo un massimo di quattro decenni, ma gli investitori temono che potrebbe innescare una flessione degli Stati Uniti. Ciò si aggiunge alla pressione della guerra della Russia contro l’Ucraina e al rallentamento cinese.

Pechino lunedì ha riferito che la crescita delle esportazioni è diminuita ad aprile a causa della debole domanda globale, mentre le importazioni sono cresciute di meno dell’1% rispetto a un anno prima.

Nel frattempo, il governo cinese ha annunciato tagli agli affitti e altri aiuti per le piccole imprese in un nuovo sforzo per stimolare la crescita economica anemica.

Il tutto all’indomani dell’intervento di Vladimir Putin alla parata nella Piazza Rossa per la Festa della Vittoria, anniversario della resa della Germania di Hitler nel 1945. Un discorso tanto cauto quanto atteso, che ha indotto alcuni a una piccola speranza.

Sul forex, il cambio euro/dollaro si attesta in area 1,056 e il dollaro/yen a 130,44. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-1,1%) a 104,81 dollari e il Wti (-0,9%) a 102,17 dollari al barile. Oro in calo a 1.859,7 dollari l’oncia.

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai e Shenzen guadagnano rispettivamente lo 0,6% e l’1%. Continuano forti le vendite a Hong Kong, a -2,3%.

Giappone in flessione, con il Nikkei a -0,5% e il Topix a -0,7%.

Il tutto dopo le seguenti chiusure in forte calo di ieri a Wall Street con Nasdaq (-4,3%),  S&P500 (-3,2%) e Dow Jones (-2%).