BFF Bank – Utile netto rettificato 38,1 mln (+37% a/a)

Nel 1° trimestre 2022 i ricavi rettificati consolidati sono stati pari a 92,0 milioni, di cui 38,3 milioni provenienti dal Factoring Lending & Credit Management, 14,6 milioni dal Securities Services, 14,9 milioni dal Payments e 24,2 milioni ln dal Corporate Center.

Si segnala non sono state evidenziate variazioni rispetto al pari periodo del 2021 in quanto i dati non sono omogenei, a seguito dell’acquisizione a marzo 2021 di DEPObank, incorporata poi in BFF Bank.

I costi operativi totali rettificati, considerando anche deprezzamenti e ammortamenti, sono stati pari a 36,8 milioni, mentre le rettifiche su crediti e gli accantonamenti per rischi si sono fissati a 1,4 milioni.

Quanto sopra ha determinato un utile ante imposte rettificato di 53,8 milioni e un utile netto rettificato di 38,1 milioni (+37% a/a), nonostante 5,7 milioni di impatto mark-to-market portafoglio titoli HTC ex-DEPObank, contabilizzato nella business unit del Corporate Center, mentre l’utile netto contabile del 1Q 2022 è stato pari a 31,3 milioni.

Dal lato patrimoniale, nell’attivo il portafoglio prestiti a fine marzo 2022 è pari a 3.712 milioni, in linea al livello a fine 2021, con l’Italia in crescita del 4%. Per effetto di un andamento stagionale, il portafoglio del primo trimestre è inferiore rispetto a quello di fine anno.

Dal lato del passivo, le principali variazioni riguardano i Repo passivi aumentati di 1,7 miliardi (+148% t/t), e i depositi provenienti dai Transaction Services in diminuzione di 0,84 miliardi (-11% t/t), per mantenere la liquidità in BCE al di sotto del livello di tiering.

Il gruppo ha mantenuto un solido livello di liquidità, con un Liquidity Coverage Ratio (LCR) del 252,3% al 31/03/2022. Il Net Stable Funding Ratio (NSFR) e il coefficiente di leva finanziaria, alla medesima data, erano pari rispettivamente a 161,9% e a 4,7%.

Le sofferenze (“non-performing loans”, “NPLs”) nette, escludendo i Comuni italiani in dissesto, si sono attestate a 7,4 milioni, pari allo 0,2% dei crediti netti (2% includendo i Comuni italiani in dissesto), con un Coverage ratio del 68%.

Il costo del rischio annualizzato è pari a 1,1 bps nel 1Q 2022 (mentre era leggermente negativo a fine 2021).

Il totale dei Crediti deteriorati netti (NPLs, UTPs e Past Due) ammontava a 124,2 milioni nel 1Q 2022 (104,1mln a fine 2021), di cui l’82% verso il settore pubblico. I crediti deteriorati netti, al netto dei dissesti, erano 54,5 milioni (vs. 39,6 milioni a fine 2021).

Il coefficiente Common Equity Tier 1 (CET1) del 16,7%, e un Total Capital ratio (TCR) del 23,2% (molto al di sopra del TCR target del 15,0%, con 189 milioni di capitale in eccesso rispetto al 15% di TCR obiettivo. Il Total Capital Ratio e il Tier 1 Ratio hanno beneficiato dell’emissione dell’AT1. Entrambi i coefficienti escludono 38,1 milioni di dividendo maturato nel 1Q 2022. Includendo tale utile netto rettificato già maturato, il CET1 ratio e il TCR sarebbero rispettivamente pari a 18,0% and 24,5%.