Brembo ha chiuso il primo trimestre 2022 con ricavi in crescita del 27% a 858 milioni (+18,7% a parità di perimetro e di cambi), superando i 735 milioni previsti dal consensus.
L’Ebitda è aumentato dell’11,2% a 151 milioni, oltre i 127 milioni attesi dagli analisti, con una marginalità in discesa al 17,6% (-250 punti base). L’utile netto ha segnato un +16,8% a 72 milioni, rispetto ai 52 milioni stimati dal consensus.
L’indebitamento finanziario netto è aumentato a 457 milioni dai 412 milioni al 31 dicembre 2021, dopo investimenti netti per circa 60 milioni.
Per quanto riguarda gli impatti della crisi Russia-Ucraina, Brembo sottolinea di non avere alcuna presenza produttiva nelle aree interessate dalla crisi e di avere una limitata esposizione ai clienti aftermarket della regione, pertanto l’impatto diretto sul Gruppo è circoscritto.
Per quanto concerne gli ulteriori effetti, questi riguardano principalmente i rincari delle materie prime e dell’energia, che il Gruppo mitiga mediante strategie di copertura e attraverso le tipiche attività di recupero verso i clienti, nonché un incremento prudenziale del livello di scorte di materie prime.