Digital Magics – Portfolio Highlights 2021, forte crescita delle startup con attenzione alla sostenibilità

Digital Magics ha diffuso l’aggiornamento al 31 dicembre 2021 del Portfolio Highlights, il report pubblicato con cadenza semestrale che evidenzia le partecipazioni più significative del business incubator. Il prospetto include costantemente due società che più di tutte caratterizzano il portafoglio di Digital Magics: Talent Garden e Hyperloop.

Talent Garden

Con 22 campus in 12 Paesi, 1700 eventi dedicati all’innovazione e una community di oltre 4500 innovatori, Talent Garden è il più grande player europeo nella digital education per dimensione e footprint geografico.

Nel 2021 ha acquisito il 54% di Hyper Island, una delle più grandi Business School Europee, e ha chiuso l’esercizio con un fatturato di 36 milioni, in forte crescita rispetto ai 13,7 milioni del 2020, grazie ad un revenue model strutturato su più linee di ricavo: digital education individuali, corporate learning per aziende e affitto spazi di co-working.

Ad oggi, Talent Garden ha raccolto 60 milioni di equity e un’ulteriore crescita è attesa dai convertendi collocati nel 2020 e 2021. Digital Magics detiene una partecipazione nel capitale sociale di Talent Garden pari al 9,22%.

Hyperloop

L’americana Hyperloop Transportation Technologies (HTT) ha sviluppato un sistema di trasporto tecnologico rivoluzionario, in grado di far viaggiare una capsula su un campo magnetico all’interno di un tubo a bassa pressione con velocità superiori ai 1.200 km/h e un bassissimo consumo di energia elettrica.

Dopo aver finalizzato il primo studio di fattibilità di hyperloop del Sud America, in collaborazione con l’Università Federale di Rio Grande do Sul in Brasile, sta proseguendo nello sviluppo tecnologico grazie anche ad accordi strategici con player di primo piano, tra cui Altran, per il coinvolgimento di ingegneri, e Ferrovial, per l’analisi delle opportunità sui progetti negli USA. A marzo 2021 si è unita al Global Compact dell’ONU e ha annunciato un progetto di struttura sostenibile su larga scala.

Il revenue model si baserà sulla concessione delle licenze relative alla tecnologia; HTT conta ad oggi 40 brevetti prodotti e 10 Global Agreements. Il valore stimato del brand si attesta a circa 7 miliardi di dollari, mentre la valutazione post money della Società si aggira intorno a 450 milioni di dollari.

Digital Magics ha una quota indiretta nel capitale di HTT, fully diluted, pari al 3,14%, considerando una valutazione stimata di 700 milioni (che include l’apporto derivante dall’esercizio delle stock options e dei warrant assegnati ai partner operativi del progetto).

Le società del Portfolio Highlights

Al 31 dicembre 2021, il portafoglio di Digital Magics conta 84 società operative (oltre il 71% delle quali iscritte al registro delle imprese innovative), in crescita del 15% rispetto alle 73 del 31 dicembre 2020, con un fair value in aumento del 16% a 58 milioni di euro. Anche il fatturato aggregato delle società in portafoglio conferma la bontà dell’investment policy, registrando un valore superiore a 111 milioni, in crescita del +79% (like for like) rispetto al 2020.

Oltre alle citate Talent Garden e Hyperloop, le altre società inserite nel Portfolio Highlights sono quelle che più di tutte hanno presentato aggiornamenti rilevanti in termini di business (performance di crescita, prospettive specifiche o del mercato di riferimento), oppure dal punto di vista della capitalizzazione, della valorizzazione e dei round di investimento. In particolare, si tratta di:

  • Aworld S.r.l. Società Benefit – Fintech/Insurtech;
  • Bike-room S.r.l. – E-commerce/Markertplace;
  • Crea (InsurTech MGA Ltd) – Fintech7Insurtech;
  • Evenfi (Criptalia S.r.l.) – Fintech/Insurtech;
  • Macingo Technologies S.r.l. – Transportation;
  • Ncore S.r.l. – Enterprise software;
  • Prestiamoci S.p.A. – Fintech/Insurtech;
  • Viceversa S.r.l. – Fintech/Insurtech;
  • ViteSicure (Bridge Insurance Services S.r.l) – Fintech/Insurtech.

Quasi tutte appartengono a mercati in rapida crescita e fortemente presidiati da Digital Magics: Fintech & Insurtech (con un peso del 34% sul totale delle 84 startup operative del portafoglio), Enterprise Software (21%), E-commerce/Marketplace (11%).

Nel complesso, il portafoglio riflette la diversificazione settoriale e la strategia del Gruppo focalizzata su tecnologie core, con l’apporto di investimenti, network e forti competenze, sia verticali sia orizzontali.

Di seguito viene presentata una breve analisi per ciascuna delle società presenti nel report.

  • AWorld (Fintech-Insurtech): è una società Benefit che ha sviluppato una metodologia, l’IMPACT ENGAGEMENT, per consentire ad aziende e istituzioni di informare, educare, tracciare e incentivare i propri stakeholder sui temi della sostenibilità ambientale, personale e sociale, favorendo la creazione di una cultura della sostenibilità. L’applicazione mobile proprietaria «AWorld in Support of ACTNOW» è stata scelta come app ufficiale delle Nazioni Unite in supporto alla campagna mondiale contro il climate change ACTNOW. La soluzione, fornita attraverso un modello SaaS, sia B2B2C che B2B, annovera oltre 250 mila utenti (vs 100 mila al 30 giugno 2021) che hanno generato oltre 5 milioni di azioni sostenibili. Aworld vanta partnership con oltre 40 aziende e tra i suoi clienti figurano nomi del calibro di Mediolanum, TIM, IREN, Capgemini, VANS, Dentsu, Fondazione Enel, Mondadori, Bayer, Roche e Bricoman. La società ha aperto un round da 2 milioni e nel 2021 ha registrato un fatturato di 475mila euro, rispetto a 53mila del 2020.
  • Bikeroom (E-commerce/Markertplace): è una startup innovativa grazie alla quale si può trovare e personalizzare, in modo facile, innovativo e sicuro, la propria bicicletta d’alta gamma. L’obiettivo è rendere l’esperienza d’acquisto semplice e conveniente per il ciclista, offrendo una vasta scelta di prodotti e servizi, senza influenzare il processo decisionale in base a stock di magazzino o costi fissi. La piattaforma online mette la soddisfazione del ciclista al centro del progetto, sfruttando il principio dell’economia circolare per un pianeta più sostenibile. Il revenue model si basa sui ricavi derivanti da un markup effettuato dall’acquisto di biciclette da privati, negozi, distributori e case costruttrici, rivendute poi ai clienti di tutto il mondo. Bikeroom conta circa 350 clienti e 8.000 utenti registrati, con un carrello medio di 3.700 euro e un fatturato di 600 mila euro nel 2021 (173mila nel 2020), atteso in crescita a 1,6 milioni nel 2022. A gennaio 2022 la Società ha chiuso un round di investimento da 500 mila euro e ha una valutazione Post-money di 2,6 milioni.
  • Crea (Fintech – Insurtech): è un Digital Managing General Agent (MGA) che, attraverso la sua SaaS platform, cloud based, rivoluziona il lavoro degli agenti e broker assicurativi ridefinendo il processo di sottoscrizione ed erogazione delle polizze assicurative. Il tutto grazie alla tecnologia basata sul Policy Builder Language, un linguaggio proprietario che permette di digitalizzare qualunque polizza assicurativa e lo scambio di informazioni tra i vari attori in tempi ridotti. L’azienda ha già lanciato delle soluzioni white-label e a luglio 2019 ha presentato un’interfaccia API per facilitare l’integrazione con i partner. Dal 2018 ha erogato oltre 70 mila polizze (50 mila a fine 2020), generando un network di 1112 intermediari registrati, con 40 prodotti digitali disponibili (più 12 in progress). I premi erogati, comprensivi di una fee, ammontano a 30 milioni, il Gross Revenue 2021 a 2,7 milioni e il Net Revenue a 1,2 milioni. A gennaio del 2021 CREA ha completato un round di investimento da oltre 2 milioni, con una valutazione post-money di 7,1 milioni.
  • Evenfi (Fintech – Insurtech): è una piattaforma regolamentata di crowdlending peer to peer, che collega PMI di valore e finanziatori. Le aziende possono ottenere finanziamenti in tempi brevi e i risparmiatori hanno l’opportunità di investire in progetti caratterizzati da buoni tassi di interesse a basso rischio. La società permette di investire un importo minimo di 20 euro, senza alcuna commissione e guadagnando fino al 9% annuo. Le revenue di EvenFi derivano esclusivamente da success fee (dal 3 al 6% del capitale ricevuto) che le aziende pagano al raggiungimento dell’obiettivo minimo previsto dalla campagna di finanziamento. La mission di EvenFi è creare un futuro finanziario più semplice, libero e decentralizzato, contribuendo a innescare un circolo virtuoso che abbia un impatto positivo sull’economia reale. Con oltre 18.000 utenti attivi, Evenfi ha raccolto 15 milioni di euro su oltre 160 progetti finanziati, realizzando nel 2021 un fatturato di 500mila euro (170mila nel 2020) e un rendimento del portafoglio pari al 6,79%. A dicembre 2021 ha chiuso un round da 540mila euro, con una valutazione post-money di 6,44 milioni.
  • Macingo Technologies (Transportation): è la più grande community italiana per la condivisione di trasporti di merce ingombrante. Dalle auto alle moto, dalle barche ai prodotti dell’industria, il sito mette in contatto chi deve effettuare un trasporto (privati e aziende) con trasportatori, compatibili da un punto di vista geografico e merceologico, che hanno ancora spazio disponibile. Macingo è una soluzione vantaggiosa anche per l’ambiente: è in grado di abbattere le emissioni di CO2, dando la possibilità ai mezzi pesanti di viaggiare a pieno carico. La società vorrebbe replicare il sistema in Spagna, poi in Francia e Inghilterra. Da segnalare la collaborazione con Subito.it, che consiglia Macingo come portale per trasportare i prodotti venduti tramite annunci sul sito, e l’introduzione del trasporto di auto per conto di DriiveMe. Nel 2021 il fatturato è cresciuto a 2,7 milioni, rispetto a 1,6 milioni del 2020, con 9.763 trasporti venduti (+41,6% rispetto al 1H 2020) e 346 mila euro di margine lordo. È in corso un round di investimento da 2 milioni.
  • nCore (Enterprise Software): ha sviluppato una tecnologia in grado di gestire l’intero processo di ricerca e selezione del personale, sfruttando l’analisi dei big data. NCore non sostituisce i recruiter ma li aiuta ad estrarre e analizzare dati tramite form, questionari e video, in maniera personalizzabile e conforme al regolamento UE sulla protezione dei dati. La piattaforma organizza le informazioni, fornisce un ranking e restituisce il tutto ai recruiter per ottimizzare i tempi di selezione. Il revenue model prevede un canone mensile sulle utenze, a cui si aggiungono una fee di setup e il markup sulla vendita di prodotti integrati. Dal 2018 al 2021 i ricavi ricorrenti mensili sono cresciuti da 3mila a 50mila euro, le candidature ricevute da 3.000 a oltre 500.000 e gli annunci di lavoro sono passati da 500 a oltre 300mila, con 11 lingue disponibili. Il fatturato del 2021è pari a 600mila euro, a fronte di 446.300 del 2020. Nell’ultimo round di investimento nCore ha raccolto 400mila euro, con una valutazione post-money di 4,4 milioni.
  • Prestiamoci (Fintech – Insurtech): è la piattaforma italiana di P2P Lending che investe nei prestiti insieme ai propri clienti, con conseguente allineamento di interessi. La società ha due licenze (finanziaria e istituto di pagamento), è vigilata da Banca D’Italia ed è la prima piattaforma in Italia (la dodicesima in Europa continentale) per importi mensili erogati. Prestiamoci promuove prestiti tra persone all’interno di una community, facendo incontrare virtualmente soggetti con progetti da finanziare e potenziali investitori. Il revenue model prevede una commissione annua di partecipazione al marketplace, più eventuali compensi definibili con investitori qualificati e remunerazioni per attività di servicing per i portafogli cartolarizzati. Nel 2021 lo stock di prestiti è cresciuto del 30%, i clienti hanno raggiunto quota 10.100 e sono stati erogati finanziamenti per 62 milioni complessivi. Il fatturato lordo del 2021 si attesta a 3,0 milioni, mentre il rendimento del portafoglio al netto delle perdite attese è pari al 4%. L’ultimo round di investimento ha consentito la raccolta di 2,1 milioni, con una valutazione post-money di 12,4 milioni.
  • Viceversa (Fintech – Insurtech): Fondata nel 2021, ha creato una nuova modalità di finanziamento basata su trasparenza e tecnologia per supportare le aziende in una crescita sostenibile ed etica. L’obiettivo è offrire alternative basate sui dati, che siano rapide e flessibili senza diluizione e garantire opzioni di capitale gratuite alle aziende digitali. Il “revenue based financing” (RBF) prevede la restituzione dei fondi agli investitori sulla base di una percentuale (non superiore al 20%) delle entrate lorde dell’impresa finanziata, fino al rimborso della somma investita, variabile tra 10mila euro e 1 milione. La startup applica una commissione tra il 5 e il 10% sul prestito, a seconda del grado di rischio. Viceversa ha registrato una crescita mensile sul valore del portafoglio pari al 53% e un incremento mensile sui ricavi annualizzati pari al 124%. I ricavi ricorrenti annualizzati (ARR) hanno raggiunto i 350 mila euro in 5 mesi di attività e la redditività del portafoglio è in doppia cifra. La società ha chiuso un round di investimento da 23 milioni.
  • viteSicure (Fintech – Insurtech): è la prima e, al momento, unica insurtech “vita” del mercato italiano. Ha trasformato l’esperienza di acquisto di polizze vita protezione, rendendola accessibile, self-service e istantanea per le famiglie finanziariamente vulnerabili. A un anno dal lancio viteSicure è una success story di TrustPilot e la polizza temporanea caso morte è stata riconosciuta da AltroConsumo come miglior prodotto del 2021. viteSicure ha una durata media di 19 anni, con un long term value che supera 6 volte il costo di acquisizione clienti. Il revenue model prevede una provvigione di acquisto dalla compagnia di assicurazione e una fee ricorrente su base annua per la durata della polizza. Il premio medio è pari a 321 euro, con una crescita annua del 330% per il Totale Premi Portafoglio e del 303% per il Totale Commissioni Portafoglio. Nei primi 2 mesi del 2022 viteSicure ha già emesso il 41% del totale delle nuove polizze emesse nel 2021 e il Conversion rate Polizze/preventivi a febbraio 2022 si attesta al 36% (21% a fine 2020, 30% a fine 2021). Il fatturato è passato da 97 mila del 2020 a 285 mila euro nel 2021. È stato recentemente finalizzato un round di investimento da 1,2 milioni, con una valutazione post-money di 5,2 milioni.

Un focus crescente sulla Sostenibilità

Una caratteristica comune a gran parte delle società presentate è l’attenzione alle tematiche ESG (Environmental, Social and Governance), da sempre parte integrante del modello di business e della gestione d’impresa di Digital Magics, come testimonia anche la recente approvazione del Bilancio di Sostenibilità 2021, il secondo redatto dalla società.

L’impegno profuso dal business incubator si concretizza innanzitutto nella selezione di startup in grado di promuovere soluzioni innovative che migliorino la qualità della vita e del lavoro, in termini economici, sociali e ambientali.

Nell’ultimo anno, infatti, Digital Magics ha investito in 10 nuove società operative (su 20 nuovi investimenti complessivi) che, pur operando in settori diversi, condividono l’attitudine a perseguire obiettivi di valorizzazione in ambito ESG.

In secondo luogo, Digital Magics si adopera per raggiungere una crescita dell’occupazione nelle startup finanziate, la crescita economica delle società sostenute e la creazione e distribuzione di risorse economiche, tramite l’attivazione di un network di attori e finanziatori che, insieme a Digital Magics, supportano le iniziative.

Pertanto, la Società, perseguendo i propri obiettivi di business, produce ricchezza e contribuisce alla crescita del contesto imprenditoriale e sociale in cui opera, oltre a favorire l’intero ecosistema dell’innovazione a livello nazionale.

Nel 2021 Digital Magics ha investito 115 mila euro in incubazione e oltre 1 milione in accelerazione delle startup. Il valore economico generato è stato pari a 3,2 milioni (+2% rispetto al 2020), con un valore economico distribuito di 3,8 milioni (+20% rispetto al 2020).

L’analisi del portafoglio in chiave ESG

Al fine di incrementare la propria consapevolezza verso i temi di sviluppo e crescita sostenibile, Digital Magics ha introdotto un’analisi del proprio portafoglio, al fine di individuare:

  • le startup in cui sono state implementate una o più pratiche di sostenibilità o che promuovono una o più iniziative riconducibili all’ambito ESG;
  • le startup in cui sono stati individuati impatti indiretti ESG associati alla condotta del proprio business;
  • le startup che perseguono obiettivi di sostenibilità tramite il proprio core business e che generano un impatto ESG diretto.

Dall’analisi emerge che circa la metà delle società operative in portafoglio (43 su 84) promuove azioni sostenibili. Di queste, 27 generano impatti ESG indiretti e 7 impatti ESG diretti. L’obiettivo a lungo termine di questa analisi è di implementare e consolidare una metodologia sempre più approfondita e solida di misurazione quali-quantitativa dell’impatto ESG delle startup in portafoglio.

Altri elementi che certificano l’attenzione del business incubator per queste tematiche sono l’elevata percentuale di donne nel team di Digital Magics (circa il 52%) e il turnover molto contenuto (28,6%), a dimostrazione di un team coeso e stabile, che crea il vero valore dell’azienda.

La società, infine, ha avviato le procedure per essere riconosciuta e certificata come impresa B-Corp, con l’obiettivo di dimostrare la propria solidità non solo in termini di risultati economici ma anche rispetto alle proprie performance ambientali e sociali.

Il piano 2021-2025 e lo scenario favorevole

Ricordiamo che Digital Magics, come dichiarato nel Piano Industriale 2021-2025, punta ad espandere il portafoglio di partecipazioni a oltre 200 startup, con un target di valore di 100 milioni di euro entro il 2025 (al netto delle exit e dei write-off pianificati).

Nel 2022 il Gruppo condurrà 5 programmi di accelerazione, alcuni dei quali già avviati, dedicati a: Iot/5G, Intelligenza Artificiale, Proptech, Fintech/Insurtech e Sostenibilità (SDG’s). L’obiettivo è di raddoppiare il numero di investimenti e acquisire circa 40 startup entro la fine di quest’anno. Nell’arco di piano, invece, la Società punta ad avviare tra i 20 e i 25 programmi, con un modello che vede il coinvolgimento di Co-Investitori, Corporate Partners e Tech Partners.

Per quanto riguarda lo scenario, sebbene la portata degli investimenti nell’Ecosistema italiano dell’innovazione sia ancora distante rispetto ad altri Paesi, il potenziamento delle misure di finanziamento pubbliche e l’attenzione degli investitori esteri fa ben sperare.

Nel 2021, il totale degli investimenti in startup e scaleup italiane ha evidenziato una crescita senza precedenti e significativa, arrivando a 1,5 miliardi di euro: un valore più che raddoppiato (+118%) rispetto al 2020.

I fondi di venture capital, considerati come player formali, hanno confermato il loro ruolo guida dell’ecosistema con 576 milioni investiti nel 2021, rispetto a 294 milioni dell’anno precedente (+96%). Una crescita simile si è registrata anche relativamente ai player informali (venture incubator, business angel indipendenti, ecc…), con una percentuale che supera il 90% (da 245 milioni nel 2020 a 449 mln del 2021).

Anche il segmento dell’equity crowdfunding ha continuato la sua crescita, passando dai 101 milioni del 2020 a 130 milioni di preconsuntivo 2021 (+28%). I finanziamenti internazionali, che nel 2020 avevano registrato una sostanziale contrazione, hanno triplicato il loro valore, tornando ad essere un attore di fondamentale importanza, con oltre 435 milioni di investimenti (130 mln circa nel 2020).

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