Nel 1Q 2022 il gruppo illimity ha registrato ricavi – margine di intermediazione – pari a 78,5 milioni (+41% a/a, +1% t/t) sempre più diversificati e bilanciati tra le componenti margine di interesse e margine da servizi. La divisione Distressed Credit si conferma il principale contributore, generando il 69% del totale ricavi realizzati nel trimestre, mentre la Divisione Growth Credit registra una crescita dei ricavi di oltre il 50% rispetto al primo trimestre 2021, portando il proprio contributo ai ricavi consolidati a circa il 19%.
Nel dettaglio, il margine di interesse si è fissato a 36 milioni (+5% t/t e +16% a/a), grazie alla contabilizzazione di interessi attivi per 51,7 milioni (+2% t/t e +13% a/a) che beneficiano in particolare del contributo dalla Divisione Growth Credit, mentre gli interessi passivi scendono a 15,7 milioni (-4% t/t e +6% a/a), come effetto di un ribilanciamento della raccolta verso forme tecniche con un costo più contenuto.
Le commissioni nette si attestano a 12,8 milioni (+10% t/t e +160% a/a) principalmente per le erogazioni di crediti della Divisione Growth Credit, l’eccellente performance della Divisione Investment Banking e le commissioni da attività di remarketing di immobili e beni strumentali di neprix Sales (ora confluita in Abilio), che ha beneficiato di un andamento molto positivo del mercato immobiliare anche nella prima parte del 2022.
Il risultato netto dell’attività di negoziazione e degli attivi contabilizzati a Fair Value, rappresentato in massima parte da componenti di ricavo realizzate dall’attività di investimento tipica della Banca e da servizi a clientela. si riduce a 2,8 milioni (-55% t/t e -28% a/a).
I proventi da posizioni distressed credit chiuse si confermano come voce significativa e
distintiva dei ricavi del gruppo, pari a circa 20,6 milioni (+8% t/t e +80% a/a) e derivano quasi interamente dalla Divisione Distressed Credit e sono stati generati dalla risoluzione definitiva delle posizioni mediante accordi di “saldo e stralcio” e dalla cessione di posizioni.
I costi operativi si attestano a 44,9 milioni (-7% t/t), in aumento del 24% a/a principalmente per effetto della crescita dell’organico della Banca e degli investimenti nelle nuove iniziative che cominceranno a produrre risultati nel corso del 2022.
il Cost income ratio del periodo si attesta al 57%, in calo di 5 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 8 punti percentuali rispetto al primo trimestre 2021, un risultato in linea con quanto previsto dal Piano Strategico 2021-25, che prevede il raggiungimento di
un Cost income ratio inferiore al 50% nel 2023, e in ulteriore discesa sotto il 40% al 2025.
Il risultato di gestione si fissa a 33,5 milioni (+72% a/a e +14% t/t).
Le rettifiche di valore nette su crediti organici sono state pari a 0,5 milioni (nel 4Q 2021 e nel 1Q 2021 tale valore era pari rispettivamente a 0,6 milioni e 0,8 milioni), che riflettono, pur in presenza di una significativa crescita dei volumi di business, l’elevata componente
di prestiti erogati con garanzia pubblica (circa il 60% dei nuovi crediti erogati nel trimestre dalla Divisione Growth Credit sui segmenti Cross-over, Acquisition Finance, Turnaround), l’eccellente qualità degli attivi del portafoglio, il rilascio di accantonamenti connessi all’estinzione anticipata di alcune posizioni della Divisione Growth Credit e il ritorno in bonis di alcune posizioni deteriorate di tipo “inorganico”, gestite in un’ottica di ritorno a performing.
Il costo del credito organico, calcolato come rapporto tra accantonamenti per perdite su crediti e valore di crediti netti verso la clientela organici al 31 marzo 2022 (1.679 milioni di euro), per il primo trimestre 2022 si attesta su livelli particolarmente contenuti e pari a 13 bps.
Al netto di imposte sul reddito del periodo di 8,4 milioni, il trimestre si chiude con un utile
netto di 15,7 milioni, in aumento del 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno
precedente (e in diminuzione del 19% rispetto al trimestre precedente, che tuttavia includeva il contributo del beneficio fiscale netto pari di 10,9 milioni legato all’affrancamento, ai sensi dell’art 15 comma 10-ter del DL n. 185/2008, dei maggiori valori emersi nel bilancio consolidato a seguito dell’acquisto del 50% della partecipazione in HYPE).
Al 31 marzo 2022, gli attivi si attestano a circa 4,9 miliardi, in crescita del 6% rispetto alla fine del 2021. Al loro interno, i crediti netti verso la clientela e investimenti superano 2,8 miliardi, segnando un progresso del 3% rispetto al trimestre precedente. Il principale contributo alla crescita è riconducibile alla Divisione Distressed Credit – in progresso del 6% rispetto a dicembre 2021 – trainata soprattutto dal comparto Senior Financing e dalla crescita del segmento real estate.
Le posizioni deteriorate organiche lorde relative al nuovo credito originato da illimity si attestano a fine marzo 2022 a circa 10,9 milioni, per un rapporto tra crediti dubbi lordi organici e crediti lordi organici totali dello 0,7%. Includendo anche il portafoglio ereditato da Banca Interprovinciale, lo stock di crediti dubbi organici lordi sale a 39,7 milioni, corrispondenti ad un rapporto tra crediti dubbi organici lordi e crediti organici lordi totali del 2,3%, dato sostanzialmente stabile rispetto al trimestre precedente. Il corrispondente stock di crediti dubbi organici netti al 31 marzo 2022 è pari a circa 21,2 milioni, corrispondente ad un rapporto tra crediti dubbi organici netti e crediti organici netti totali verso la clientela pari a circa l’1,3%, stabile rispetto al trimestre precedente.
Il totale delle fonti di finanziamento di illimity a fine marzo 2022 si attesta a circa 4,0 miliardi, in aumento del 7% rispetto a fine dicembre 2021.
Robusta la patrimonializzazione, con il CET1 Ratio al 17,7% (18,1% pro-forma per l’inclusione delle azioni speciali), il Total Capital Ratio di 23,2% (23,6% pro-forma) – e solida posizione di liquidità (pari a circa 1 miliardo).