Nel 3Q dell’esercizio 2021-2022 il gruppo ha contabilizzato un margine di intermediazione pari a 687,7 milioni, in calo 3,8% del sul pari periodo del 2021 (-8,7% t/t).
Nei primi nove mesi del 2021-2022 il gruppo ha registrato un margine di interesse pari a 1.106 milioni (+3% a/a), grazie alla ripresa del Consumer (+5% a/a a 699 milioni) in relazione allo sviluppo dei volumi e alla gestione del costo della raccolta.
Nel 3Q 2021-2022 il margine segna un lieve calo dell’1% t/t a 373 milioni, esclusivamente per i minori giorni di valuta e taluni componenti non ricorrenti.
Nei 9 mesi le commissioni a salgono del 13% a/a a 645 milioni, per la sostenuta crescita del Wealth Management (+28% a/a a 317 milioni) e per l’elevato contributo del Corporate & Investment Banking (+7% a/a a 266m).
Il terzo trimestre, pur vedendo una flessione (-16% t/t) per il venire meno di elementi non ricorrenti, si mantiene a 202ilioni, al di sopra dell’elevato livello di 200 milioni trimestrali registrato negli ultimi tre trimestri. Il calo è dovuto alla normalizzazione dell’advisory nel
Corporate & Investment Banking (dopo i risultati record riportati a dicembre 2021 in particolare sul mercato francese) e del Wealth Management (performance fees e upfront fees dell’iniziativa di Private Markets Blackrock).
I ricavi da trading segnano una contrazione del 13% a/a a 132 milioni per la volatilità dei mercati nell’ultimo trimestre e minori utili da realizzi sul banking book.
Il rapporto Cost/income si fissa al 45%, comprensivo dei continui investimenti in distribuzione e innovazione.
L’utile netto dei 9 mesi sale del 18,5% a 715,9 milioni (di cui 190,1 milioni nel 3Q 2021-2022) dopo aver scontato:
- rettifiche su altre attività finanziarie per 6,6 milioni, di cui 7,8 milioni nel trimestre per gran parte relative alla valorizzazione dei fondi seed e private equity alle ultime quotazioni/NAV disponibili;
- altri utili e perdite per 87 milioni, di cui 52,5 milioni maturati nel trimestre e collegate per gran parte al contributo ordinario al Single Resolution Fund (in aumento da 42,5 a 51,1 milioni);
- imposte sul reddito per 176,4 milioni, di cui 56 milioni nel trimestre; le imposte sul reddito ordinarie (al netto dei one-off registrati in semestrale) ammontano a 213,4 milioni con un tax rate del 23,6% (27,1% lo scorso anno).
Dal lato patrimoniale, gli impieghi verso la clientela crescono del 7% a/a a 51 miliardi, rimanendo pressochè invariati nell’ultimo trimestre. Gli apporti sono positivi in tutte le divisioni: Consumer +6% a/a (a 13,5 miliardi, +0,2 miliardi nel trimestre), Private +13% a/a (a 3,8 miliardi, +0,3 miliardi nel trimestre), Corporate and Investment Banking +10% a/a (a 20,8 miliardi, -0,2 miliardi nel trimestre per la stagionalità del factoring), mutui ipotecari CheBanca! +3% a/a (a 11,3 miliardi, stabili nel trimestre); prosegue il deleverage del leasing (-8% a/a a 1,6 miliardi, -0,1 miliardi nel trimestre).
L’erogato Consumer si attesta nei nove mesi a 5,6 miliardi (+22,6% a/a), ritornando ai livelli di 3 anni fa; nel 3Q 2021-2022 i crediti erogati nel Consumer si attestano a 1,9 miliardi (+18% a/a).
Il portafoglio del Gruppo non presenta esposizioni dirette degne di nota verso Federazione
Russa, Ucraina e Bielorussia e le poche esposizioni indirette riguardano prevalentemente
controparti con un buon merito di credito.
Le attività deteriorate lorde flettono a 1.430,4 milioni da 1.470,5 a dicembre 2021, con un’incidenza sul totale degli impieghi che si riduce al 2,7% (2,8% a dicembre 2021).
La raccolta si mantiene a 59,3 miliardi, sostanzialmente stabile rispetto a fine anno 2021.
I ratios patrimoniali si confermano sui livelli dello scorso dicembre, con un impatto contenuto della volatilità dei mercati. Il CET1 ratio phase-in si attesta al 15,3%:
l’autofinanziamento del trimestre (+12bps, al netto del payout del 70%) è per gran parte
assorbito dalle maggiori deduzioni della partecipazione in Assicurazioni Generali (-15bps), in attesa dello stacco del dividendo.
Il ratio fully loaded è pari al 14% e sconta la deduzione integrale di Assicurazioni Generali (-120bps) e l’applicazione integrale dell’effetto FTA IFRS9 (-10bps).
Il Total Capital ratio salda al 17,4% (16,4% fully loaded) dopo il consueto ammortamento delle passività subordinate.