Partenza contrastata a Wall Street, dopo che i dati sull’inflazione Usa ad aprile hanno mostrato una crescita superiore alle attese. Dopo pochi minuti di scambi, il Dow Jones sale dello 0,3% e lo S&P 500 dello 0,1%, mentre il Nasdaq cede lo 0,4%.
Sul fronte macro, lo scorso mese i prezzi al consumo negli Stati Uniti sono cresciuti dello 0,3% su base mensile (+0,2% il consensus) e dell’8,3% su base annua (+8,1% il consensus), rispetto al +1,2% e al +8,5% di marzo.
L’indice core, escluse le componenti più volatili come alimentari ed energia, ha mostrato un incremento dello 0,6% su base mensile (+0,4% il consensus) e un +6,2% su base annua (+6% il consensus).
Numeri che rafforzano le aspettative di una stretta monetaria aggressiva da parte della Federal Reserve per contenere le pressioni inflazionistiche, dopo il maggior rialzo dei tassi di interesse dal 2000 della settimana scorsa.
Diversi membri della banca centrale Usa hanno ribadito il messaggio del chairman Jerome Powell sulla possibilità di rialzi dei tassi di interesse da mezzo punto percentuale nelle riunioni di giugno e luglio, senza escludere però mosse più aggressive da 75 punti base.
Intanto, nel comparto obbligazionario, il rendimento del decennale americano risale di tre punti base al 3,02% e quello del biennale, più sensibile a imminenti cambi nella politica monetaria, di sei punti base al 2,68%.
Sul Forex il biglietto verde si indebolisce nei confronti delle altre valute, con il cambio dollaro/yen in lieve calo a 130,3 e l’euro/dollaro che avanza a 1,056 dopo l’intervento di questa mattina del presidente della Bce Christine Lagarde.
Il numero uno dell’Eurotower ha confermato l’aspettativa di una conclusione degli acquisti netti di asset all’inizio del terzo trimestre e di un rialzo dei tassi qualche tempo dopo.
Tra le materie prime, infine, in deciso rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+4%) a 106,5 dollari e il Wti (+4,6%) a 104,4 dollari, sostenuti dai timori legati all’offerta con l’Unione europea che lavora a un embargo sul petrolio russo e con i flussi di gas russo verso l’Europa attraverso un punto di transito chiave in Ucraina che si sono fermati.