Nel primo trimestre 2022 il Gruppo E.ON ha registrato ricavi aumentati su base annua del 60% a 29,5 miliardi.
Un performance trainata in particolare dal segmento Customer Solutions (+61% a 23,8 miliardi), grazie principalmente all’aumento dei prezzi sui mercati delle materie prime che ha interessato, in particolare, l’attività di vendita in Germania, Regno Unito e Paesi Bassi.
L’EBITDA adjusted è diminuito del 15% a 2,1 miliardi. Un andamento dovuto principalmente all’EBITDA rettificato del segmento Customer Solutions, diminuito del 44% a 414 milioni, a causa dei maggiori costi di approvvigionamento per la vendita di energia. Tuttavia, la società ritiene che “il temporaneo calo degli utili causato da ciò sarà probabilmente recuperato nel resto dell’anno”.
In linea con la performance dell’EBITDA, l’utile netto adjusted si è attestato a 679 milioni (EPS adjusted di 0,26 euro), il 16% inferiore rispetto ai 809 milioni del primo trimestre 2021 (EPS adjusted di 0,31 euro).
L’indebitamento economico netto è rimasto sostanzialmente invariato a 38,9 miliardi rispetto ai 38,8 miliardi di fine 2021.
L’indebitamento finanziario netto è peggiorato di 1,5 miliardi rispetto a fine 2021, da 24,7 miliardi a 26,2 miliardi. La variazione è dovuta principalmente al flusso di cassa operativo negativo dovuto a fattori stagionali e alle spese per investimenti.
Confermate le previsioni per l’intero 2022, che indicano un EBITDA rettificato compreso tra 7,6 e 7,8 miliardi e un utile netto rettificato compreso tra 2,3 e 2,5 miliardi, che corrisponde a un utile per azione rettificato compreso tra 88 e 96 centesimi.
E.ON ha inoltre confermato che intende investire un totale di 5,3 miliardi nel 2022.