A2A – Utile netto +48% a 201 mln e investimenti +20% a 186 mln nel 1Q 2022

Nel primo trimestre del 2022 i Ricavi del Gruppo A2A sono risultati pari a 5.540 milioni, più che raddoppiati (+155%) rispetto al pari periodo dell’esercizio precedente.

Un incremento riconducibile per circa il 57% ai mercati energetici all’ingrosso in particolare elettricità per l’aumento dei prezzi; per oltre il 40% ai mercati retail prevalentemente per i maggiori prezzi unitari elettricità, gas e calore.

A tale incremento è corrisposta un’analoga variazione nei costi di approvvigionamento di materie prime energetiche.

L’Ebitda si è attestato a 389 milioni, in diminuzione di 9 milioni rispetto al primo trimestre 2021 (-2%). Al netto delle partite non ricorrenti (-4 milioni nel 1Q 2022, nulle nel 1Q 2021), la voce è diminuita di 5 milioni (-1%): il calo di marginalità registrato nella Business Mercato è stato sostanzialmente riassorbito grazie all’ottima performance delle altre Business Units.

L’Ebit si è attestato a 183 milioni, in calo del 23%, dopo dopo ammortamenti accantonamento e svalutazioni aumentati del 29% a 206 milioni.

L’Utile Netto di pertinenza del Gruppo è aumentato del 48% a 201 milioni. Escludendo le poste straordinarie che hanno interessato l’anno in corso (plusvalenza da cessione di alcuni asset immobiliari pari, al netto della tassazione, a 108 milioni e stima preliminare dell’impatto economico del DL Taglia prezzi e del DL Aiuti calcolata in base alle
informazioni ad oggi disponibili e nell’ipotesi di esenzione delle unità essenziali), l’Utile Netto Ordinario di pertinenza del Gruppo risulta pari a 106 milioni, in diminuzione di 30 milioni rispetto al 1Q 2021.

La Posizione Finanziaria Netta di Consolidato al 31 marzo 2022 cifra in 4.297 milioni, in aumento rispetto a 4.113 milioni di fine 2021. Escludendo le variazioni di perimetro intervenute nel 1Q 2022, la PFN si attesta a 4.272 milioni, registrando un assorbimento di cassa netto di 159 milioni, dopo investimenti per 186 milioni e incassi per cessione di alcuni asset immobiliari per 221 milioni.

Tale variazione è principalmente riconducibile all’eccezionale aumento dei crediti commerciali, legato alle dinamiche rialziste dei prezzi delle commodities, cui si aggiunge l’impatto delle rateizzazioni delle bollette di energia elettrica, gas e teleriscaldamento concesse ai clienti di tutte le società del Gruppo per circa 60 milioni.

Nel 1Q 2022 gli investimenti sono aumentati del 20% a 186 milioni. In particolare, sono stati realizzati investimenti di sviluppo per 114 milioni (+34% a/a) finalizzati al recupero di energia e materia, al potenziamento delle reti di distribuzione, alle reti idriche e fognarie, agli impianti di depurazione, a interventi finalizzati per contribuire all’adeguatezza e alla sicurezza della rete elettrica nazionale e alla digitalizzazione del Gruppo.

In relazione al conflitto Russia-Ucraina, ” l’acuirsi e il prolungarsi delle ostilità hanno accentuato la volatilità dei prezzi delle materie prime, soprattutto energetiche, determinando spinte inflazionistiche con ricadute sulla spesa di famiglie e imprese” ha osservato il management, aggiungendo che “le azioni del Governo finalizzate a contenere i prezzi per i consumatori finali o offrire sostegni finanziari sono risultate penalizzanti per le società operanti nel settore della vendita dell’elettricità e gas”.

Le previsioni sull’esercizio 2022, nonostante l’impatto negativo del DL “Sostegni Ter”, indicano un Ebitda compreso tra 1,40 e 1,45 miliardi, in linea con quanto indicato nel Piano Strategico 2021-2030. L’Utile Netto di Gruppo, al netto delle poste non ricorrenti, tra cui anche gli impatti del DL “Taglia Prezzi”, è atteso tra 330 e 370 milioni.