Il gruppo archivia il primo trimestre del 2022 con un margine di intermediazione pari a 163,3 milioni, in crescita del 18,6% rispetto al 31 marzo 2021, grazie alla crescita degli impieghi medi di cui hanno beneficiato principalmente le aree Factoring e Lending. Inoltre, il margine di intermediazione del Settore Npl cresce di 11,5 milioni rispetto al pari periodo del 2021.
Il contributo della raccolta stragiudiziale aumenta di 4,3 milioni, così come la raccolta legale contribuisce con maggiori ricavi per 2,3 milioni. Il portafoglio proprietario contribuisce alla crescita del margine di intermediazione con 10,2 milioni, grazie all’incremento del margine di interesse per 4 milioni, per l’effetto combinato della rivalutazione della componente Inflation Linked e della crescita del portafoglio valutato al costo ammortizzato. Infine, il comparto Finanza Proprietaria beneficia di maggiori utili da cessione di titoli in portafoglio per 2,8 milioni e maggiori utili per attività di trading per 3,1 milioni.
I costi operativi sono aumentati a/a del 4,7% a 87,8 milioni, mentre le rettifiche di valore nette per rischio di credito dono diminuite del 7,7% a 17,0 milioni e includono accantonamenti per 0,6 milioni relativi al rischio di credito connesso a impegni a erogare fondi e garanzie, in calo rispetto a 2,3 milioni al 31 marzo 2021.
Al 31 marzo 2022 gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri si attestano a 6,4 milioni (+26% a/a): la variazione di 1,3 milioni è sostanzialmente dovuta al maggior accantonamento per 1,9 milioni al Fondo di Risoluzione Unico parzialmente
compensato da rilasci su contenziosi chiusi.
L’utile netto di pertinenza della Capogruppo si attesta a 34,9 milioni, in aumento di 14,8 milioni rispetto allo stesso periodo del 2021.
Dal lato patrimoniale, il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 10.276,5 milioni, in linea rispetto al 31 dicembre 2021 (10.331,8 milioni). La voce include titoli di debito per 2,2 miliardi (2,0 miliardi al 31 dicembre 2021). Il Settore Commercial & Corporate Banking registra un rallentamento (-3,4%) concentrato
nell’Area Factoring (-7,4%), a fronte della sostanziale stabilità delle Aree Leasing e Corporate Banking & Lending. Il Settore Governance & Servizi e Non Core risulta in aumento di 170,5 milioni, principalmente per l’effetto di acquisti di titoli di debito avutosi nel periodo. I crediti del Settore Npl sono sostanzialmente stabili rispetto al 31
dicembre 2021.
Al 31 marzo 2022 il totale della raccolta è pari a 10.612,3 milioni, in calo dell’1,6% rispetto a fine anno 2021, e risulta così composta: 53,6% Clientela; 9,9% Titoli di debito; 13,3% Asset Backed Secutiries (ABS); 19,1% TLTRO; 4,1% Altro.
I debiti verso la clientela ammontano al 31 marzo 2022 a 5.683,3 milioni, in linea rispetto al 31 dicembre 2021, registrando una sostanziale stabilità della raccolta retail pari a 4.506,0 milioni a fine marzo 2022.
I coefficienti del Gruppo Banca Ifis al 31 marzo 2022 si attestano per il CET1 al 15,72% (rispetto al 15,44% al 31 dicembre 2021), per il Tier 1 al 15,74% (15,45% al 31 dicembre 2021) e per il Total Capital al 20,01% (rispetto al 19,63% al 31 dicembre 2021).
Banca Ifis ha confermato gli obiettivi del Piano Industriale 2022-2024 presentato lo scorso mese di febbraio.