Mercati Usa – Apple (-5,2%) affonda di nuovo il Nasdaq (-3,2%). Crollano le criptovalute

Nuova giornata di passione a Wall Street che parte positiva cercando di ignorare il dato sull’aumento dei prezzi nel mese di aprile superiore al previsto.

Dopo un’ora dall’apertura, i listini cambiano direzione, rimbalzano nuovamente e successivamente alle chiusure europee prendono la strada del ribasso avvitandosi nelle ore successive fino a toccare i minimi intraday proprio nel finale.

A pesare sugli indici sono stati ancora una volta i big della tecnologia e gli investitori stanno abbandonando anche le ultime certezze quali Tesla (-8,2%) e la società di telefonia di Cupertino.

Sensibile calo anche degli altri pezzi forti con Microsoft (-3,3%) che scivola sotto i due trilioni di dollari di capitalizzazione ed Amazon (-3,2%) che rischia di scendere al di sotto del trilione.

Pesanti anche Nvidia (-5,5%) e Facebook (-4,5%), mentre si salvano Google e AMD che limitano il calo a poco meno di un punto percentuale.

Nuovo minimo dell’anno anche per Ebay (-4,5%) che dimezza il suo valore rispetto ai massimi dello scorso agosto.

In calo anche il Russell 2000 (-2,5%), lo S&P500 (-1,6%) ed il Dow Jones (-1,1%)

Ad appesantire la situazione anche il crollo del mercato delle criptovalute che risentono dell’implosione di alcune monete che hanno perso in poche sedute fino al 99% del proprio valore, trascinando tutto il settore in un vero e proprio bagno di sangue, dai quali si sono parzialmente difese i due leader Bitcoin ed Ethereum che hanno limitato la discesa ad un trenta per cento, mentre il resto delle monete è arrivata anche oltre il cinquanta ed in una sola settimana.

Di riflesso anche la piattaforma di trading – Coinbase – ha ceduto ieri il ventisei per cento, portando la perdita complessiva al -80% rispetto alla quotazione del giugno scorso.

VIX in ribasso (-1%) a 32,6 punti.

Sul mercato obbligazionario prosegue la correzione dei rendimenti del Tbond che scende di altri sette punti base al 2,91%.

Giornata di rimbalzo per tutte le materie prime. Il petrolio guadagna oltre il cinque per cento balzando poco al di sopra dei 105 dollari al barile.

Si interrompe anche la lunga striscia negativa di oro ed argento, i quali tuttavia non riescono ancora a rimbalzare in modo convincente.

Sul mercato valutario il dollaro si rafforza lievemente sia nei confronti della moneta unica a quota 1,051 che rispetto allo yuan cinese a 6,76, mentre scivola rispetto allo yen giapponese a 129,5 ed al rublo russo a 67,5.