Sabaf ha chiuso il primo trimestre 2022 con ricavi in crescita del 9,3% a 70,9 milioni, grazie soprattutto all’aumento dei prezzi di vendita, adeguati in più occasioni nel 2021 e nel primo trimestre 2022 per compensare i continui incrementi dei costi di materie prime ed energia.
I volumi di vendita sono stati stabili rispetto al primo trimestre del 2021. La domanda di mercato si è mantenuta su livelli molto soddisfacenti in Europa, Nord America, Africa e Medio Oriente, mentre in Sud America e Asia si è manifestata una flessione. La famiglia di prodotto che ha registrato i tassi di crescita maggiori è quella delle Cerniere, grazie all’avvio di forniture a grandi clienti per nuove piattaforme di elettrodomestici.
L’Ebitda è diminuito del 13,9% a 13 milioni con una marginalità scesa al 18,4% (23,3% nel 1Q21) a causa del difficile periodo di confronto. I più recenti incrementi dei listini di vendita hanno però consentito un miglioramento della redditività rispetto al quarto trimestre 2021 (che si era chiuso con un Ebitda di 10 milioni, pari al 16% delle vendite), nonostante l’impatto ancora elevato dei costi energetici.
L’utile netto è diminuito dell’11,8% a 7,5 milioni.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 75,5 milioni dai 67,6 milioni al 31 dicembre 2021, dopo investimenti per 5,8 milioni (6,7 milioni nel 1Q21).
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, Sabaf ha confermato per il 2022 una previsione di ricavi tra 275 e 280 milioni (+5%/+6% rispetto al 2021) con una redditività in linea con i valori medi storici.