Il gruppo Banca Generali ha chiuso il 1Q 2022 con un margine di intermediazione pari 160,8 milioni, che si raffronta con i 239,9 milioni del pari periodo del 2021.
Al suo interno, il margine finanziario ha segnato un progresso del 10% a/a a 27,2 milioni,
e le commissioni nette ricorrenti sono aumentate del 15,2% a 120,0 milioni a fronte del minor contributo delle commissioni variabili (13,7 milioni, -87,7%) legato alle performance negative dei mercati finanziari nel periodo.
Nello specifico, sul margine d’interesse (22,5 milioni, +3,7% a/a; +22,7% t/t) ha influito
positivamente il nuovo scenario internazionale di tassi in crescita che si è consolidato negli degli ultimi mesi. La Banca detiene infatti un portafoglio di titoli obbligazionari con un profilo idealmente posizionato per avvantaggiarsi del rialzo dei rendimenti in corso, data la duration corta (1,3 anni) e l’elevata incidenza di titoli a tasso variabile (52% del totale). Al risultato hanno inoltre contribuito i ricavi legati al trading sul portafoglio di proprietà (4,6 milioni, +56,8%).
Le commissioni lorde ricorrenti sono state pari a 244,7 milioni (+10,6% a/a), beneficiando principalmente alla crescita delle commissioni lorde di gestione a 209,9 milioni (+12%) sostenute dall’aumento delle masse nel periodo. Le commissioni bancarie e d’ingresso si sono attestate a 34,8 milioni (+3%) e hanno mostrato una crescita trainata principalmente dalle commissioni legate alle attività di consulenza evoluta.
I costi operativi si sono attestati a 59,9 milioni (+7,0% a/a), mantenendo la loro incidenza su livelli di eccellenza (0,29% delle masse totali a fine periodo), mentre il Cost/Income
ratio, rettificato per le componenti non ricorrenti quali le commissioni variabili, si è ulteriormente ridotto al 40,4% (43,0% a fine 2021 e 43,4% nel 1Q 2021).
Nel trimestre sono stati contabilizzati accantonamenti, contributi ai fondi bancari e rettifiche di valore nette per 13,0 milioni contro (-25% a/a): nello specifico, sono cresciuti in modo significativo i contributi ai fondi di salvaguardia del sistema bancario (5,9 milioni, +27%) a fronte dei quali si è ridotta la componente non ricorrente relativa all’adeguamento dei tassi
di attualizzazione utilizzati per le valutazioni statistico attuariali e ai piani di fidelizzazione legati alla dinamica commerciale del periodo.
L’utile netto consolidato si è fissato a 68,3 milioni, che si confronta con i 135,4 milioni del 1Q 2021 (-50%). La variazione riflette l’andamento dei mercati finanziari nel periodo che ha portato ad una contrazione straordinaria delle commissioni variabili dal picco di 111 milioni del 1Q 2021 ai 13,7 milioni del 1Q 2022. Al netto di tali componenti più volatili, la qualità del risultato ha evidenziato un forte progresso (utile netto ricorrente a 53,2 milioni; +43% a/a).
Le masse totali a fine periodo si sono attestate a 84,0 miliardi, in aumento dell’8% rispetto ai 77,5 miliardi dell’esercizio precedente, evidenziando la solidità del percorso di crescita
dimensionale intrapreso da tempo della Banca e ulteriormente rafforzato con il nuovo piano 2022-2024. Le masse, pur segnando un calo del 2% da inizio anno, hanno evidenziato una buona tenuta rispetto alle dinamiche negative dei mercati finanziari4 e all’estrema volatilità che ha caratterizzato il periodo.
Le masse amministrate si sono fissate a 25,5 miliardi (+15,9% a/a, +1% da inizio anno), di cui 13,1 miliardi rappresentati da attivi in Conto Titoli (AuC) che hanno registrato un
aumento del 10,8% rispetto al 1Q 2022 (-1,4% da inizio anno) beneficiando dell’ampliamento dell’offerta con i servizi di consulenza RO4AD. I Conti Correnti hanno raggiunto 12,3 miliardi (+3,6% t/t e +21,7% a/a), in virtù di un temporaneo aumento della liquidità dovuto alla volatilità dei mercati finanziari nel periodo.
La raccolta netta nel 1Q 2022 è stata pari a 1,5 miliardi (-12% a/a) e nel mese di aprile si è registrato un ulteriore flusso positivo per 457 milioni, che ha spinto il totale da inizio anno a oltre 1,9 miliardi.
La raccolta del trimestre si è concentrata soprattutto sul risparmio amministrato mentre ad aprile – grazie alle nuove iniziative lanciate – si è registrata una ripresa dei flussi investiti in soluzioni gestite che hanno rappresentato il 56% della raccolta totale del mese.
A livello patrimoniale, Banca Generali conferma la solidità dei propri parametri regolamentari, con il CET1 ratio al 16,2% e il Total Capital ratio (TCR) al 17,3%, calcolati al netto della nuova politica di dividendo presentata nel nuovo piano strategico 2022-2024.
I coefficienti si posizionano su livelli ampiamente superiori ai requisiti minimi richiesti nell’ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale SREP di 7,75% per il CET1 ratio e 11,84% per il TCR.
Il Leverage ratio della Banca si è attestato al 4.4%, significativamente al di sopra del minimo regolamentare.
Infine, si confermano elevati gli indicatori di liquidità della banca, con il LCR-Liquidity Coverage ratio al 404% (dal 441% nel 2021) e il NSFR-Net Stable Funding ratio a 221% (da 228% nel 2021).
Banca Generali è pienamente focalizzata sul raggiungimento degli obiettivi finanziari e strategici delineati nel piano triennale 2022-2024 presentati lo scorso 14 febbraio 2022, i cui target finanziari risultano pienamente confermati a tutti i livelli nonostante lo scenario macro economico e gli equilibri geopolitici siano drasticamente mutati per lo scoppio del conflitto in Ucraina.
Gian Maria Mossa, Ad e DG di Banca Generali, ha commentato: “Un avvio d’anno solido che ha visto crescere tutte le voci più rilevanti nelle attività ricorrenti del nostro business, a conferma dell’efficienza e qualità del lavoro. Le masse continuano ad espandersi su base annuale, così come i flussi di raccolta, grazie al grande lavoro dei nostri banker al fianco delle famiglie ogni giorno accompagnandole nelle sfide per la protezione e diversificazione da variabili di rischio come inflazione e forte volatilità dei mercati.”
E ha aggiunto: “Le risposte positive che ci arrivano dal mondo dei professionisti e dai tanti nuovi clienti in questa prima parte dell’anno ci rendono fiduciosi nella nostra capacità di continuare a crescere in misura superiore al mercato di riferimento”.