Datalogic ha archiviato il primo trimestre 2022 con ricavi in crescita del 2,7% (-0,6% a cambi costanti e -1,1% a parità di perimetro) rispetto a 134,4 milioni.
Per quanto riguarda la ripartizione geografica dei ricavi, il fatturato dell’area italiana è stato pari a 14,4 milioni (+3% rispetto all’1Q21). L’area EMAI, esclusa l’Italia ha riportato un calo dell’8,5% a 61,1 milioni. Nell’area Americas, i ricavi sono stati pari a 40,8 milioni, in aumento del 14,9%. Infine, nell’area APAC, il fatturato è stato a 21,6 milioni, in crescita del 19,4%.
L’Ebitda adjusted è stato pari a 11,8 milioni, in calo del 45,6% (-45,8% a cambi costanti), con una marginalità sui ricavi all’8,5% (16,1% nell’1Q21). L’Ebit adjusted è diminuito del 70,2% a 4,5 milioni (-69,3% a cambi costanti), con una marginalità sui ricavi al 3,2% (11,2% nell’1Q21).
Il trimestre si è chiuso con un utile netto di 1,3 milioni, in forte calo rispetto agli 8,9 milioni al 31 marzo 2021.
L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2022 è pari 77,7 milioni, in aumento rispetto ai 26,1 milioni al 31 dicembre 2021 complice l’esborso per circa 16 milioni per l’acquisizione di Pekat Vision.
Riguardo all’evoluzione prevedibile della gestione, l’elevata domanda di settore contraddistinta dalla persistente crescita a doppia cifra del booking dell’azienda e le azioni
poste in essere sia sul fronte delle catene di fornitura sia sul fronte dei prezzi consentono al management di continuare a essere confidenti nel recupero, atteso nel secondo semestre, sia in termini di crescita del fatturato che di aumento della redditività.