Mercati asiatici – Seduta prevalentemente positiva nel Continente

Seduta positiva per le principali borse asiatiche sostenute da Jerome Powell che ha negato nuovamente la possibilità di aumenti più alti dei tassi di interesse. Il numero uno della FED ha affermato ancora che la FED incrementerà il costo del denaro di 50 punti base nei due prossimi incontri e di non considerare attivamente un intervento da 75 punti base.

La recente lettura sui prezzi al consumo negli Stati Uniti suggerisce il raggiungimento di un picco ma evidenzia anche la persistente pressione sui prezzi. Il tutto, in un contesto di mercato influenzato dai rischi legati al conflitto in Ucraina ma anche alla situazione Covid in Cina.

I funzionari di Pechino hanno negato l’intenzione di chiudere la città mentre Shangai ha dichiarato di voler raggiungere la fine dei contagi entro metà maggio. Per quanto riguarda i listini cinesi, gli investitori restano fiduciosi che le autorità mantengano gli impegni più volte annunciati negli ultimi due mesi per stimolare la crescita e stabilizzare i mercati finanziari.

Agenda macro odierna non rilevante per le maggiori economie asiatiche. Ricordiamo ieri la diffusione dei prezzi al consumo (CPI) cinesi che ad aprile hanno segnato un aumento del 2,1% su base annua, oltre le attese (+1,8%), dopo il +1,5% di marzo. I prezzi alla produzione (PPI), sempre ad aprile, sono aumentati su base tendenziale dell’8%, a fronte del +7,8% stimato dagli analisti.

Sul forex, il cambio euro/dollaro si attesta in area 1,0395 e il dollaro/yen a 128,72. Tra le materie prime, petrolio positivo con il Brent (+1%) a 108,56 dollari e il Wti (+0,8%) a 106,97 dollari al barile. Oro a 1.821 dollari l’oncia (-0,1%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai e Shenzhen sale a +0,6% mentre Shenzen resta sulla parità. Hong Kong a +1,8%.

Denaro in Giappone, con il Nikkei a +2,5% e il Topix a +1,8%.

Il tutto dopo le seguenti chiusure di ieri a Wall Street: Nasdaq (+0,1%), S&P500 (-0,1%) e Dow Jones (-0,3%)