Oil & Gas (-1,4%) – Big cap di nuovo in rosso

Chiusura negativa per le borse europee, in un contesto in cui il persistere dell’elevata inflazione alimenta i timori per una stretta monetaria più aggressiva da parte delle banche centrali e per il rischio di recessione.

A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni con un -0,7% a 23.566 punti. Il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale ha segnato un -1,4%, rispetto al -1,8% del corrispondente indice europeo.

Volatili le quotazioni del greggio, in un contesto in cui i timori di una recessione attanagliano i mercati finanziari globali, superando le preoccupazioni relative all’offerta e alle tensioni geopolitiche in Europa.

Mentre i mercati petroliferi continuano a fare i conti con il continuo cambiamento dell’outlook in Cina a causa della recrudescenza del Covid e con l’incertezza legata alla proposta Ue di un embargo al petrolio russo, lo stock di prodotti raffinati continua a diminuire.

L’Agenzia internazionale dell’energia ha avvisato che attualmente vi è “uno shortage pressoché universale di prodotti” e le basse esportazioni russe stanno peggiorando la carenza di offerta, mentre i dati Eia diffusi ieri hanno evidenziato un calo delle scorte di distillati in Usa sui livelli più bassi dal 2005 mentre le forniture di benzina sono diminuite per la sesta settimana consecutiva.

Tra le big del comparto in rosso Tenaris (-2,6%), Saipem (-3,1%) ed Eni (-1,9%). Nel segmento delle piccole e medie capitalizzazioni in calo Maire Tecnimont (-1,7%) all’indomani dei conti e nonostante un nuovo contratto EPC da Gas Authority of India Limited (GAIL) per un impianto di 4,3 tonnellate al giorno di idrogeno.