Dopo la ripresa evidenziata nel 2021, esercizio chiuso con il livello di acquisizione ordini più alto della storia del Gruppo, Osai punta a tornare quest’anno sui livelli pre-covid, per poi riprendere nel 2023 la corsa interrotta a causa della pandemia. La crescita sarà guidata principalmente dal mercato strategico dei Semiconduttori, accompagnato dall’atteso incremento delle vendite nella divisione Automazione e Laser e senza dimenticare le opportunità sul fronte dell’economia circolare con il progetto Re4M. Allargando l’orizzonte temporale, il Gruppo può contare su una forte esposizione su alcuni megatrend di mercato, come l’e-mobility, l’automazione e l’economia circolare, che garantiscono una solida domanda per i prossimi anni.
Modello di business
Osai Automation è una società fondata nel 1991 attiva a livello internazionale nella progettazione e produzione di macchine e linee complete per l’automazione e il testing su semiconduttori, con soluzioni basate su sistemi standard o macchine speciali per l’industria dei semiconduttori, l’automotive e la manifattura elettronica.
Il business di Osai si ramifica in quattro unità principali fortemente interconnesse:
- Automazione. La divisione si occupa della progettazione, produzione e commercializzazione di linee e sistemi automatici custom destinati ai processi di assemblaggio, test e collaudo di componenti in diversi mercati quali: automotive, e-mobility, medicale e home appliance.
- Elettronica e Laser Applicato. La divisione si occupa della progettazione, produzione e commercializzazione di sistemi LASER standard o personalizzati destinati ai produttori di schede elettroniche o per applicazioni di micromeccanica quali quelle rivolte alla produzione di dispositivi medicali.
- Semiconduttori. La divisione si occupa della progettazione, produzione e commercializzazione di sistemi automatizzati standard o personalizzati per l’handling ed il testing di semiconduttori di potenza e segnale destinati ai produttori mondiali di semiconduttori.
- Service. Questa divisione si occupa di garantire servizi post-vendita destinati ai clienti del Gruppo in tutto il mondo, attraverso la fornitura di assistenza tecnica on-site o da remoto e parti di ricambio.
Il modello di business del Gruppo si basa sul presidio dell’intera catena del valore ed esternalizza alcuni processi a basso valore aggiunto, consentendo così la flessibilità necessaria a fornire prodotti tailor-made e ad accelerare lo sviluppo degli ordini.
Questo sistema consente ad Osai di concentrarsi sulle fasi di sviluppo delle tecnologie e delle relative applicazioni e di rafforzare la propria presenza a livello globale in qualità di operatore in grado di fornire supporto ai propri clienti lungo tutte le fasi del processo produttivo.
Con tre filiali in mercati chiave come Europa, Cina e Stati Uniti, la società genera circa l’80% dei ricavi all’estero, anche grazie alla forte reputazione ottenuta presso grandi clienti internazionali, oltre ad avere un buon livello di diversificazione del proprio business.
Un portafoglio di tecnologie basato su cinque linee di business interconnesse e la presenza in diversi mercati di riferimento previsti in forte crescita (come mobilità elettrica, intelligenza artificiale, 5G e circular economy) garantiscono, infatti, importanti opportunità negli anni a venire.
Ultimi avvenimenti
I ricavi del 2021 sono stati influenzati dall’adozione dei princìpi contabili internazionali IFRS che ne prevedono il riconoscimento solo al momento dell’installazione del prodotto; considerando che negli ultimi mesi dell’anno 2020 molte installazioni avevano subìto ritardi a seguito delle criticità legate alla pandemia, gli effetti si sono conseguentemente evidenziati nell’esercizio 2021.
Il passaggio ai Principi Contabili internazionali rappresenta un ulteriore adeguamento ai migliori standard e alle migliori prassi di informativa e di trasparenza, in linea con il processo di internazionalizzazione del Gruppo, rispondendo all’esigenza di presentare le informazioni di carattere finanziario mediante un linguaggio universalmente riconosciuto, avvicinandosi ad una platea di stakeholder di stampo sempre più internazionale.
Nell’esercizio 2021 sono proseguite le attività di ricerca e sviluppo con l’obiettivo di migliorare la posizione nei mercati strategici di interesse e ampliare le aree di business con nuovi prodotti innovativi. Come per gli anni precedenti, anche nel 2021 sono stati effettuati importanti investimenti, tra i quali la realizzazione di macchinari e attrezzature innovative, così come gli sviluppi di processi industriali destinati all’innovazione tecnologica, tra cui quelli legati al progetto Re4M.
L’investimento complessivo in ricerca e sviluppo dell’esercizio ammonta a 2,54 milioni (2,4 milioni nel 2020), di cui 2,4 milioni iscritti nell’attivo immobilizzato della Capogruppo e la restante parte è stata invece spesata nel corso dell’esercizio.
Nel 2021, la Divisione Automazione ha realizzato nel campo del medicale, per la società italiana Canè, un sistema custom full automatic per l’ispezione e l’assemblaggio di siringhe Enfit per la somministrazione, via enterale, di soluzioni per nutrizione o farmaci, aspirazione o lavaggio.
In particolare, Osai ha realizzato un’applicazione speciale in grado di ispezionare visivamente i due sottocomponenti che costituiscono il prodotto finito, ovvero corpo siringa e pistone, e successivamente l’assemblato stesso.
Lo scorso settembre, invece, la società ha consegnato la prima macchina automatica per la produzione di Silicon Carbide, la nuova frontiera della gestione dell’energia necessaria per le applicazioni di e-mobility.
Sul fronte ESG, infine, ad aprile 2021 Osai ha costituito il Gruppo Interno per la Sostenibilità, atto a rendicontare come la sostenibilità integrata all’interno dei processi di business rappresenti una parte significativa della propria identità, e a settembre ha pubblicato il suo Primo Bilancio di Sostenibilità in conformità ai GRI Standards del Global Reporting Initiative.
Conto economico
Osai ha chiuso il 2021 con ricavi in crescita del 65,3% a 38,8 milioni, complice l’adozione dei princìpi contabili internazionali IFRS che ne prevedono il riconoscimento al momento dell’installazione del bene.
Considerando che negli ultimi mesi del 2020 molte installazioni avevano subìto ritardi a seguito delle criticità legate alla pandemia, gli effetti si sono conseguentemente evidenziati nell’esercizio 2021. Motivo per cui il confronto tra i dati relativi ai ricavi dell’esercizio 2020 con i dati del 2021 potrebbe risultare poco significativo.
Il valore della produzione è leggermente diminuito dell’1,6% a 32,6 milioni, per effetto del rallentamento della produzione nella prima parte dell’anno a causa di una serie di fattori negativi, tra i quali la terza ondata pandemica e l’incertezza di alcuni settori di mercato, quale quello automotive perturbato dal passaggio all’elettrificazione dell’auto e penalizzato dal crollo delle vendite e dalla crisi delle catene di fornitura.
Gli acquisti di materie prime e la variazione delle rimanenze sono risultate complessivamente pari a 21,51 milioni, in aumento di 15,96 milioni rispetto al 2020 (pari a 5,55 milioni) in parte per effetto del passaggio a princìpi contabili IFRS e, in parte, riconducibile ai ritardi di produzione del primo semestre legati alla contingenza pandemica.
Il costo del personale è cresciuto a seguito del rafforzamento della propria struttura grazie all’inserimento in organico di 14 risorse, dedicate per un 70% alle funzioni tecniche e core e per un 30% alle funzioni centrali, a seguito di una ridefinizione di incarichi e ruoli post quotazione (+0,75 milioni rispetto al 2020).
L’Ebitda è diminuito del 7,3% a 4,2 milioni con un’incidenza sul valore della produzione al 13% (-80 punti base), mentre l’Ebit è calato del 27,8% a 1,3 milioni con una marginalità al 4% (-150 punti base).
L’esercizio si è chiuso con un utile netto in calo del 5,9% a 0,91 milioni.
Nel corso del 2021, la Raccolta Ordini del Gruppo è cresciuta del 37,4% a 37,49 milioni, segnando il miglior risultato della storia trentennale di Osai grazie al trend di ripresa che si è consolidato nella seconda parte dell’anno.
L’acquisizione ordini della Divisione Semiconduttori è stata pari a 22,79 milioni (+47,4% rispetto al 2020), quella relativa alla Divisione Automazione è stata pari a 5,43 milioni (-12,4% rispetto al 2020), quella relativa alla Divisione Elettronica e Laser Applicato è stata pari a 6,63 milioni (-13,6% rispetto al 2020) ed infine quella della Divisione Service è stata pari a 3,48 milioni (+87,4% rispetto al 2020).
Il Portafoglio Ordini consolidato al 31 dicembre 2021 ammonta a 21,21 milioni, in forte crescita rispetto ai 10,21 milioni di fine 2020.
Breakdown ricavi
A livello di singoli business, la divisione Automazione ha segnato un +59% a 12,7 milioni, principalmente grazie alla consegna di commesse rilevanti avviate nel corso del 2020, con tempi più lunghi di attraversamento. Gli effetti negativi del Covid-19 e le restrizioni conseguenti alla gestione della pandemia a cavallo tra il 2020 e 2021 hanno inciso in maniera importante sul flusso degli ordini in arrivo alla divisione, riducendone sensibilmente il Valore della Produzione in corso d’esercizio (-40%).
Le vendite della divisione Elettronica e Laser Applicato hanno registrato un +17% a 4,9 milioni, trainate dalla crescita dei mercati globali di destinazione quali i dispositivi elettronici e medicali.
La divisione Semiconduttori ha segnato un +90% a 18,1 milioni, dovuto all’aumento globale della domanda di semiconduttori, che ha spinto i produttori mondiali ad incrementare le proprie capacità produttive nel corso del 2021, garantendo così alla divisione un Valore della Produzione in crescita rispetto all’anno precedente (+14%).
Infine, le vendite della divisione Service sono risultate pari a 3,2 milioni rispetto agli 1,75 milioni del 2020, dato su cui ha inciso la situazione pandemica, che ha incrementato gli acquisti di servizi e parti di ricambio indispensabili a garantire continuità alle produzioni dei clienti in diverse aree del mondo.
A livello geografico, la quota di ricavi destinata all’esportazione è diminuita rispetto agli anni precedenti (85% nel 2020) e si attesta su livelli superiori al 77%, a causa della vendita di alcune commesse particolarmente rilevanti sul territorio italiano, ma anche ad un progressivo riavvicinamento delle produzioni (il cosiddetto reshoring).
I ricavi registrati in Italia, infatti, sono più che raddoppiati a 8,8 milioni, con un’incidenza sul totale salita al 22,7% (14,4% nel 2020). Nel resto dell’Europa, il Gruppo ha registrato un incremento delle vendite del 27% a 12,4 milioni, mentre in America e in Asia sono cresciute rispettivamente dell’87% a 7,4 milioni e del 61% a 10,2 milioni.
Stato patrimoniale
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è diminuito a 11,1 milioni dai 15,38 milioni al 31 dicembre 2020, per effetto della nuova liquidità generata dagli aumenti di capitale conclusi nel corso del 2021, a seguito dell’esercizio dei “Warrant Osai A.S. 2020 2025” emessi in fase di quotazione e al buon andamento della gestione finanziaria operativa.
Il Capitale Circolante Operativo è diminuito rispetto allo scorso esercizio di circa 0,93 milioni (-5,55%) a seguito della diminuzione del valore dei magazzini conseguente la chiusura delle commesse in corso di installazione, all’aumento dei crediti commerciali per una dilazione dei tempi di produzione ed incasso e all’aumento dei debiti commerciali per un intensificarsi degli approvvigionamenti di materie prime e semilavorati a prevenzione dello shortage dei componenti.
Infine, il patrimonio netto del Gruppo è aumentato di 4,7 milioni a 15,9 milioni a seguito dei tre aumenti di capitale realizzatisi in capo alla controllante, in corrispondenza dell’esercizio degli Short Run Warrant (aprile 2021) e delle due Finestre di esercizio del Market Warrant (giugno e ottobre 2021) per un totale di 3,8 milioni (di cui 0,2 milioni per capitale e 3,6 milioni per sovrapprezzo).
Ratio
I principali indici di bilancio evidenziano una diminuzione del rapporto Netdebt/Ebitda da 3,36x nel 2020 a 2,61x nel 2021 e del gearing da 1,37x a 0,69x, principalmente grazie alla diminuzione del debito e all’aumento del patrimonio netto in seguito agli aumenti di capitale realizzati lo scorso anno.
Per il 2022, il rapporto Netdebt/Ebitda è previsto in ulteriore discesa a 1,54x e il gearing a 0,58x, grazie all’attesa ulteriore diminuzione dell’indebitamento e al miglioramento dell’Ebitda.
Scenario
Al netto delle incognite legate alla pandemia, per il prossimo biennio il Gruppo si attende una ripresa contraddistinta da una forte crescita dei settori di mercato legati alla transizione ecologica e all’economica circolare, che rappresentano per Osai aree chiave fondamentali.
In particolare, il management ritiene che il processo verso la transizione ecologica consoliderà sempre di più la posizione della Società nel settore dei semiconduttori (anche grazie al Silicon Carbide), proponendosi al mercato nella veste di solution provider e di system integrator affidabile per il settore dell’e-mobility.
A ciò si aggiungono le importanti prospettive della Divisione Automazione e Laser Applicato, in particolare nei processi destinati al mondo delle batterie, con applicazioni specifiche mirate alla produzione dei pacchi batterie, oltre all’automazione nel mondo del riciclo sia attraverso il progetto Re4M, che vedrà la luce nel 2023, sia attraverso nuove applicazioni attualmente in fase di studio.
Infine, il Gruppo ha specificato di non subire alcun impatto significativo sulla propria attività o continuità operativa dal conflitto tra Russia e Ucraina. Osai non intrattiene rapporti di clientela e di fornitura con enti aventi sede nei due paesi né risultano ad oggi rapporti commerciali impattati dal conflitto bellico o dalle sanzioni internazionali. Inoltre, le materie prime ed i semilavorati adottati nei processi produttivi aziendali del Gruppo non hanno origine, né sono trattati in Paesi esposti al suddetto conflitto.
Outlook
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, la società stima di tornare sui livelli pre-covid nel 2022 per tutte le divisioni di business, per poi riprendere nel 2023 la corsa interrotta nel 2020 a causa del Covid.
Una previsione supportato dall’acquisizione ordini più alta mai registrato nella storia del Gruppo, con un backlog a fine 2021 pari a oltre 21 milioni, rispetto ai 10,5 milioni del 2020 e ai 16 milioni del 2019.
Il Gruppo auspica una sensibile ripresa contraddistinta dall’elevata crescita delle vendite di applicazioni nel campo dei semiconduttori, proponendosi come consolidato partner di riferimento nel mercato per le soluzioni rivolte al test dei chip per la guida autonoma nel settore automotive, il testing dei power modules impiegati nella trazione elettrica e l’automazione di processo nella produzione del silicon carbide, materiale indispensabile nella produzione di semiconduttori performanti nel processo della transizione elettrica della mobilità.
Per quest’anno, il consensus raccolto da Bloomberg prevede ricavi in crescita del 16,5% a 45,2 milioni, dopo aver chiuso il 2021 con la miglior raccolta ordini di sempre e pari a 37,5 milioni (27,3 milioni nel 2020) di cui oltre il 60% riferito alla divisione Semiconduttori.
Allargando l’orizzonte temporale al prossimo triennio, i ricavi sono stimati in aumento a un cagr 2021-2024 dell’11,7% fino a superare i 54 milioni, mentre l’Ebitda è atteso in crescita a 6,8 milioni nel 2022 (+61,9% a/a) e a un cagr 2021-2024 del 27,6% fino a raggiungere gli 8,8 milioni.
Borsa
Da inizio anno, le azioni Osai hanno perso circa il 35%, rispetto al -17% circa del Ftse Italia Growth, complice un contesto di mercato caratterizzato da un aumento della volatilità a causa dell’incertezza legata all’inflazione e ai timori di un rallentamento dell’economia, a cui si sono aggiunte la crisi Ucraina e la recrudescenza del Covid in Cina.
Dal suo debutto a Piazza Affari, avvenuto nel novembre 2020 a un prezzo di collocamento di 1,50 euro, il titolo ha invece ha più che raddoppiato il suo valore viaggiando ora oltre quota 3 euro, con un massimo assoluto a 6,05 euro toccato a febbraio 2021.
Tutti e quattro gli analisti che coprono il titolo esprimono giudizio ‘buy’ con un target price medio a dodici mesi di 5,09 euro, pari a un potenziale upside di circa il 59% rispetto alle quotazioni attuali.
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