Fine Foods & Pharmaceuticals archivia il periodo gennaio-marzo 2022 con un giro d’affari a 50,8 milioni (51,3 milioni nel 1Q21), in ripresa rispetto al quarto trimestre 2021 (50 milioni).
I valori, sia economici che patrimoniali, al 31 marzo 2022, così come i dati patrimoniali del 31 dicembre 2021, sono riferiti al consolidato del Gruppo Fine Foods, il quale include la controllante Fine Foods e le controllate Pharmatek ed Euro Cosmetic. Il comparativo economico al 31 marzo 2021 include i valori della controllante Fine Foods e della controllata Pharmatek ma non i valori della controllata Euro Cosmetic, la quale è stata consolidata a partire dal 1 ottobre 2021.
Premesso ciò, la nuova Business Unit Cosmetica ha contribuito per 9,4 milioni, di cui Pharmatek per 3,2 milioni ed Euro Cosmetic 6,2 milioni, mentre i ricavi di tale BU nel primo trimestre 2021 erano generati solo da Pharmatek per 3 milioni.
La Business Unit Food ha registrato un calo del 23% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nonostante la riduzione dei ricavi tra primo trimestre 2022 e primo trimestre 2021 della BU Food, il risultato è in linea con l’andamento storico medio degli ultimi anni: il primo trimestre del 2021 aveva riportato un fatturato straordinario generato dall’effetto pandemico.
Diversamente, la Business Unit Pharma, che aveva mostrato una contrazione dovuta alla pandemia, nel trimestre appena concluso è tornata ai livelli medi di fatturato ante Covid-19 con una crescita del 19% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Dinamica che unitamente all’incremento della BU Cosmetica ha compensato quasi interamente il calo della Business Unit Food.
L’EBITDA si è attestato a 4 milioni rispetto ai precedenti 6,8 milioni, con un’incidenza sui ricavi passata dal 13% all’8%, a causa della situazione economica contingente che ha generato, come nel quarto trimestre 2021, inefficienze nella catena di produzione e un significativo aumento dei costi di energia (che da soli hanno impattato per oltre il 2% della riduzione dell’EBITDA margin), trasporti e logistica.
Migliora invece l’incidenza nel confronto con l’EBITDA margin adjusted del quarto trimestre 2021 a seguito principalmente dalle azioni poste in essere dal Gruppo tra cui il riaddebito dell’incremento dei costi delle materie prime e del materiale di confezionamento ai clienti e la riduzione dei fermi di produzione, anche grazie alle politiche di gestione dello stock a magazzino.
L’EBIT è stato pari a 0,4 milioni (3,7 milioni nel 1Q21), riflettendo principalmente la riduzione dell’EBITDA e un lieve aumento degli ammortamenti di periodo.
Sul risultato ante imposte del primo trimestre 2022 ha impattato negativamente il risultato generato dalla gestione titoli patrimoniale della capogruppo (variazione negativa di fair value al 31 marzo 2022 di 2,4 milioni vs variazione positiva di fair value al 31 marzo 2021 di 1,4 milioni). Il primo trimestre 2022 si è chiuso con una perdita netta di 2,5 milioni (utile di 3,1 milioni nel 1Q21).
Sul fronte patrimoniale l’indebitamento finanziario netto si esprime in 33 milioni (15,7 milioni al 31 dicembre 2021) a seguito principalmente dell’aumento del capitale circolante netto commerciale e dei CAPEX effettuati nel periodo.
Il management ritiene che, “nonostante la previsione del perdurare degli elementi di difficoltà già segnalati a fine 2021, quali l’aumento dei costi dell’energia e lo shortage dei materiali, oltre alle problematiche derivanti dalla situazione geo-politica, il Gruppo possa fronteggiare, grazie alle azioni intraprese, le sfide dell’anno in corso, prevedendo auspicabilmente – già a partire dalla fine di quest’anno, o quantomeno non appena le summenzionate criticità verranno meno – di ritornare ai trend storici di crescita”.
“Il Gruppo, oltre alle politiche in tema di ribaltamento delle materie prime e materiali di confezionamento ai propri clienti e di gestione delle rimanenze a stock precedentemente evidenziate, ha provveduto all’installazione presso gli stabilimenti di Trenzano (BS) e Brembate (BG) di due impianti fotovoltaici, i cui benefici in ambito energetico sono attesi già nel Q2 2022; inoltre, la capogruppo ha provveduto ad inoltrare richiesta per il riconoscimento, da parte delle autorità competenti, dei “Certificati Bianchi” derivanti dall’attivazione dei due cogeneratori”.
“Proseguono, infine” – conclude la società, “le attività di sviluppo e integrazione delle società acquisite nel corso del 2021 al fine di generare, anche grazie alle sinergie con la capogruppo, future opportunità di business nel settore cosmetico”.
L’AD Giorgio Ferraris ha così commentato: “Il primo trimestre dell’esercizio in corso si è chiuso con un EBITDA margin in netto miglioramento rispetto al quarto trimestre del 2021, un risultato che ci fa oggettivamente ritenere di aver superato il picco di una crisi che potrebbe perdurare per una buona parte del 2022″.
“Allo stato attuale, se da un lato possiamo aspettarci un outlook positivo per le Business Unit Farma e Cosmetica, rispettivamente in forte ripresa dalla crisi COVID la prima e in sviluppo la seconda, grazie alle integrazioni delle società acquisite, dall’altro possiamo aspettarci per la Business Unit Food un miglioramento rispetto al primo trimestre dell’anno nonostante l’impatto della situazione geopolitica”.
“Segnaliamo altresì che né la BU Farma, né la BU Cosmetica sono impattate dal conflitto bellico in Ucraina.
“Per far fronte alle difficoltà di approvvigionamento di materie prime e materiali di confezionamento a causa del contesto generale, il Gruppo ha già messo in atto politiche di aumenti mirati di stock. I costi per l’energia, che hanno oggi un forte impatto sul conto economico del Gruppo, saranno fronteggiati grazie all’installazione di due nuovi impianti fotovoltaici (uno a Trenzano e uno a Brembate) per un totale di 550 kW che affiancano i due cogeneratori da 1 megaWatt ciascuno e l’impianto fotovoltaico da 310 kW già installati. I nuovi impianti, avviati nel secondo trimestre 2022, dovrebbero garantire un miglioramento dei costi energetici, indipendentemente dall’andamento dei prezzi dell’energia”.
“Inoltre, nell’esercizio 2022, la capogruppo potrà beneficiare dei certificati bianchi relativi all’installazione dei cogeneratori. Anche i trasferimenti ai clienti degli aumenti relativi a materiali ed energia hanno iniziato a mostrare un effetto positivo sulla marginalità”.
“Nonostante siamo consapevoli che l’incertezza ci accompagnerà almeno per tutto il 2022”, conclude Ferraris, “siamo soddisfatti di come abbiamo affrontato la turbolenza esogena e implementato azioni di mitigazione dei rischi portando già i primi risultati nel primo trimestre 2022. Tutto il management è attento a leggere i segnali derivanti dal contesto internazionale e nazionale per eventualmente introdurre ulteriori azioni”.