Le azioni Saras accelerano al rialzo a Piazza Affari, in seguito alla diffusione da parte della società dei risultati del primo trimestre 2022. Il titolo balza dell’8% a 1,063, rispetto al +0,1% del Ftse Italia Mid Cap.
Nei primi tre mesi dell’esercizio, Saras ha registrato ricavi per 2,95 miliardi, in aumento dell’81% rispetto al 1Q21 grazie al “significativo apprezzamento dei principali prodotti petroliferi e all’incremento del prezzo di vendita dell’energia elettrica rispetto al medesimo periodo dello scorso anno”.
L’ebitda reported è stato pari a 156,3 milioni (dai 27,1 milioni nel 1Q21) favorito dal miglioramento dei crack del diesel e i cui effetti sono stati in parte compensati da un piano manutentivo più oneroso, da un contesto di mercato più complesso dal punto di vista degli approvvigionamenti della materia prima e dalle disottimizzazioni indotte dalle chiusure del porto nel mese di marzo.
L’utile reported è stato pari a 76,6 milioni rispetto ad una perdita di 23,8 milioni dei primi tre mesi del 2021. Il risultato netto reported al momento non include gli impatti della tassazione degli extraprofitti in corso di definizione.
I risultati “comparable”, che non includono l’effetto positivo dello scenario sulle differenze inventariali tra inizio e fine periodo, vedono l’ebitda a 62 milioni (da -11,2 milioni) e l’utile netto a 13,3 milioni (da -47 milioni).
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, Saras prevede di poter conseguire nel 2022 un premio di raffinazione medio su base annua di 6-7 dollari al barile rispetto all’EMC Reference margin.
Le assunzioni adottate da Saras per il budget 2022 prima dello scoppio della crisi ucraina portavano a considerare un EMC medio nel 2022 pari a circa 1,6 dollari al barile, sulla base del quale il management stimava di conseguire un premio annuo medio del segmento Industrial & Marketing compreso tra 4 e 4,5 dollari al barile.
Quanto alla posizione finanziaria netta Saras, che in precedenza stimava per il 2022 un indebitamento in parziale riduzione rispetto al 2021, prevede nel secondo trimestre un miglioramento rispetto all’indebitamento per 445 milioni al 31 marzo 2022.