I risultati dei primi tre mesi del 2022 evidenziano il proseguimento del trend positivo della divisione Heating e la forte crescita nel “nuovo” business del Water Metering, che hanno più che compensato l’atteso calo nello Smart Gas Metering accentuato dallo shortage di alcuni componenti e dalla bassa penetrazione nei mercati esteri. Buona tenuta della marginalità grazie alla capacità di gestire le difficoltà a livello di supply chain, mentre il debito è aumentato soprattutto per effetto dell’incremento del magazzino in linea alla strategia di procurement volta a mitigare la mancanza di componenti. Nonostante uno scenario caratterizzato da incertezza, l’outlook si conferma positivo con una guidance 2022 che prevede ricavi in crescita del 4-5% e un Ebitda margin intorno al 13%. Confermato, infine, l’impegno a portare avanti il piano di sostenibilità al 2025 “Made to Matter”.
“SIT chiude il primo trimestre con ricavi consolidati in crescita nonostante il perdurare del conflitto Russa-Ucraina e la scarsità dei componenti disponibili nelle filiere produttive grazie al grande lavoro di tutti i team aziendali”.
Così ha commentato il Presidente e Amministratore delegato di SIT, Federico de’ Stefani, i risultati dei primi tre mesi del 2022, atteso essere il trimestre più debole dell’anno a causa di rallentamenti nel pass through dei costi, principalmente per lo Smart Gas Metering.
I ricavi sono cresciuti dell’1,2% a 93,8 milioni grazie all’aumento dei prezzi di vendita (+5,8 milioni) e all’effetto positivo dei cambi (+1,3 milioni) che hanno più che compensato la diminuzione dei volumi (-5,9 milioni).
L’Ebitda è diminuito del 2,6% a 14,7 milioni, mentre l’utile netto è cresciuto del 59,8% a 12,4 milioni, rispetto ai 7,8 milioni del primo trimestre 2021 che includeva l’impatto positivo di un provento fiscale straordinario di 1,8 milioni derivante dalla Patent Box. Al netto degli oneri e proventi non ricorrenti, l’utile netto adjusted del primo trimestre 2022 è pari a 5,3 milioni contro i 7,2 milioni dello stesso periodo 2021.
Nel primo trimestre 2022 il gruppo ha registrato proventi finanziari netti per 6,1 milioni per l’effetto positivo derivante dalla variazione di fair value dei warrant emessi dalla società, avente un impatto di 7,1 milioni. Gli oneri finanziari netti adjusted sono pari a 1,1 milioni, in riduzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (1,2 milioni).
“Per il 2022 confermiamo la crescita delle vendite prevedendo per l’anno risultati che portano il Gruppo alla soglia dei 400 milioni di fatturato. A livello di strategia, l’azienda continuerà ad avere come priorità assoluta il servizio ai propri clienti. Per questo scopo il Gruppo potrà continuare ad investire risorse che sosterranno il nuovo footprint produttivo disegnato negli ultimi mesi”.
La Divisione Heating
Le vendite della Divisione Heating, core business del Gruppo, sono aumentate del 7,9% a 76,1 milioni (+6% a cambi costanti) grazie soprattutto alla buona performance del Central Heating (+9% a 44,8 milioni) e del Direct Heating (+7,3% a 13 milioni) e al balzo del Catering (+77,1% a 3,7 milioni).
A livello geografico, le vendite in Italia hanno registrato un incremento del 4,3% a 14,9 milioni, grazie alla forte domanda nel settore del Catering, cresciuto di 1 milione (+130%), e all’andamento nel Direct Heating che ha segnato un incremento del 35%, grazie a stufe a pellet e space heater; il Central Heating ha registrato una riduzione dell’11% soprattutto per ritardi nei ventilatori e nell’elettronica.
L’Europa (esclusa l’Italia) ha segnato un +4,8% a 34,3 milioni con la Turchia, primo mercato di spedizione con il 10,8% delle vendite divisionali, sostanzialmente in linea con il primo trimestre 2021 e il Regno Unito (7,2% delle vendite divisionali) in calo del 10,1% per ritardi di consegna ai clienti di componenti da parte di altri fornitori.
Continua il trend positivo dell’Europa centrale (+30%) grazie all’introduzione di nuovi prodotti, mentre il mercato russo, che incide per il 4,1% delle vendite divisionali, ha segnato una riduzione del 10,4% rispetto al primo trimestre 2021.
Le vendite in America hanno registrato un +8,9% a 19 milioni (+2,9% a cambi costanti) grazie alla crescita nei caminetti (+11,1%), mentre le applicazioni Storage Water Heating hanno evidenziato una contrazione del 11,4%.
Infine, l’area Asia/Pacifico ha segnato un incremento del 30,6% a 7,8 milioni (+26% a cambi costanti), grazie soprattutto al +37,9% in Cina (6,4% della divisione), per la ripresa del mercato retail nel segmento Central Heating, e al +49,5% in Australia.
Per quanto riguarda le principali famiglie di prodotti, si segnala l’incremento dei Controlli meccanici (+10,3%), dei Controlli elettronici (+9,3%) e della fumisteria che segna un incremento del 6,6%. In riduzione i Ventilatori (-1,9%) per difficoltà di approvvigionamento di componenti.
La Divisione Metering
Le vendite della divisione Metering hanno subito una riduzione del 22,2% a 16,5 milioni, per la prevista diminuzione dello Smart Gas Metering, accentuata dalla mancanza di disponibilità di alcuni componenti nel mercato domestico e dal non ancora incisivo fatturato realizzato sui mercati esteri.
Nel dettaglio, il settore Smart Metering è sceso del 37,3% a 10,3 milioni complice la fine del rollout in Italia, mercato che rappresenta il 90,7% del totale, mentre le vendite all’estero sono state realizzate in Grecia, Europa centrale, UK e India.
Positivo, invece, il contributo del Water Metering, il “nuovo” business del Gruppo cresciuto del 29,5% a 6,2 milioni a conferma dell’efficacia della strategia di valorizzazione e salvaguardia della risorsa acqua, tramite tecnologie avanzate e nuove soluzioni.
Margini e cash flow
A livello di margini, l’Ebitda è diminuito del 2,6% a 14,7 milioni, con una redditività al 15,6% (16,2% nel 1Q21).
L’impatto dei volumi è negativo per 0,5 milioni mentre il contributo netto dei prezzi è positivo per 1,9 milioni grazie al trasferimento al mercato dell’incremento dei costi di componenti e materie prime.
I costi operativi sono in aumento per 3,2 milioni soprattutto per l’impatto dei costi di logistica e trasporto e gli incrementi dei costi in R&D e produttivi, mentre l’impatto dei cambi è positivo per 1,1 milioni.
Il cash flow operativo risulta negativo per 19,4 milioni (positivo per 6,9 milioni nel 1Q21), dopo Capex per 5,4 milioni (3,9 milioni nel 1Q21) e riflettendo l’assorbimento di cassa dovuto all’incremento del capitale circolante, cresciuto nel periodo di 28,8 milioni.
Di questi, 15,4 milioni sono legati all’aumento del magazzino, complice la strategia di procurement messa in atto dalla società per l’approvvigionamento di componenti per mitigare l’impatto degli shortage, costituendo, ove possibile, uno stock di sicurezza per garantire le forniture ai clienti.
Di conseguenza, l’indebitamento finanziario netto è salito a 125 milioni dai 107 milioni al 31 dicembre 2021 e da 111 milioni al 31 marzo 2021, con un rapporto Net Debt/Ebitda a 2,4x da 2,1x a fine 2021.
L’outlook 2022
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, la società ha sottolineato come la situazione generale per tutto il comparto industriale italiano rimanga caratterizzata da diversi scenari di incertezza sia a livello geopolitico che macroeconomico.
Per quanto attiene SIT e gli impatti derivanti dalla crisi Russia/Ucraina, la produzione di schede elettroniche per il settore Heating procede regolarmente nello stabilimento di un fornitore multinazionale Usa localizzato in Ucraina nei pressi del confine occidentale, mentre il piano di insourcing delle schede è stato avviato secondo i programmi.
Dall’altra parte, permane lo shortage sui componenti elettronici con spinte inflattive e irregolarità nelle forniture a cui si potrebbero aggiungere le difficoltà logistiche legate alle rigide politiche di lockdown applicate dalle autorità cinesi per gestire il Covid.
La risposta del Gruppo SIT, in questo scenario, è la conferma di una politica di approvvigionamento indipendente dai programmi di produzione, tesa a garantire il livello di servizio ai clienti.
Tenuto conto dell’incertezza legata alla crisi Ucraina e più in generale al quadro congiunturale, per l’esercizio in corso il management ha confermato la previsione a livello consolidato una crescita delle vendite tra il 4 e il 5% rispetto al 2021 (380,5 milioni) ed una redditività (Ebitda margin) intorno al 13% (13,5% nel 2021).
Per il 2022, il consensus raccolto da Bloomberg prevede ricavi in crescita del 4,7% a 398 milioni e un Ebitda pari a 51,4 milioni, con una marginalità al 12,9%.
L’impegno nella sostenibilità
Infine, il Gruppo ha confermato con forza il massimo impegno nel dare execution agli obiettivi previsti nel Piano di Sostenibilità “Made to Matter” presentato lo scorso 4 maggio, confermandosi come uno dei player di riferimento della transizione energetica.
Le tematiche ESG sono infatti da sempre parte integrante del modello di business aziendale, attraverso una strategia mirata alla creazione di valore sostenibile di lungo periodo per tutti gli stakeholders.
In particolare, il piano prevede investimenti per oltre 8 milioni, già inclusi nelle previsioni economico-finanziarie formulate dalla società, a sostegno delle oltre 50 iniziative e progetti che coinvolgono tutte le aree aziendali, al fine di contribuire al raggiungimento di 11 obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’agenda Onu 2030.
Tra le iniziative fondamentali spicca la definizione di un piano per un’ulteriore riduzione delle emissioni rispetto a quanto già ottenuto nel triennio 2019-2021 (- 8% di riduzione per dipendente), oltre all’installazione di nuovi impianti fotovoltaici per aumentare del 12% l’energia da fonti rinnovabili a livello di gruppo, che consentiranno inoltre di assorbire il 18% dei fabbisogni energetici a livello locale