Oil & Gas (+2,2%) – In luce Saipem (+8,1%) e Saras (+9,2%)

Chiusura debole per le borse europee, in un contesto in cui il rischio di recessione resta una delle principali preoccupazioni per i mercati tra il persistere dell’elevata inflazione e la prospettiva di una politica monetaria meno accomodante.

A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni con un -0,1% a 24.033 punti. Il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale ha segnato un +2,2%, rispetto al +1% del corrispondente indice europeo.

Poco mosse le quotazioni del greggio in lieve ribasso, dopo che i deboli dati economici provenienti dalla Cina, il più grande importare di petrolio al mondo, hanno riacceso i timori di una recessione globale.

Dall’altra parte, i prezzi hanno trovato un certo sostegno poiché i diplomatici e i funzionari dell’Unione europea hanno espresso ottimismo sul raggiungimento di un accordo su un embargo graduale del petrolio russo.

Intanto, la Commissione europea ha confermato come le aziende dell’Unione europea possono pagare il gas russo senza violare le sanzioni contro Mosca. Resta il divieto di pagare in rubli, ma se le società verseranno la somma dovuta in moneta occidentale, con una dichiarazione pubblica potranno considerare rispettati gli obblighi contrattuali con la Russia.

Secondo alcune indiscrezioni, Eni (+1,4%) starebbe valutando l’avvio dell’iter necessario per aprire un doppio conto, uno in euro e uno in rubli, e rispettare, così, il pagamento delle forniture di gas dalla Russia in modo da non violare i contratti con Gazprom.

Tra le altre big del comparto in evidenza Saipem (+8,1%), con gli acquisti che hanno premiato anche Tenaris (+4,3%). Nel segmento delle piccole e medie capitalizzazioni rally di Saras (+9,2%) in seguito alla diffusione da parte della società dei risultati del primo trimestre 2022.