Mercati Usa – Apertura in calo, crolla Target

Partenza negativa a Wall Street, dopo i toni più aggressivi del numero uno della Federal Reserve, Jerome Powell, sul contrasto all’inflazione. Dopo pochi minuti di scambi, il Nasdaq cede l’1,5%, lo S&P 500 l’1,2% e il Dow Jones l’1%

I tentativi di recupero dell’azionario globale si stanno dimostrando fragili, in un clima appesantito dai timori per la prospettiva di una politica monetaria meno accomodante, la guerra in Ucraina e la recrudescenza del Covid in Cina.

Nel suo intervento di ieri, Powell ha dichiarato che la banca centrale americana alzerà i tassi di interesse fino a che non ci sarà una prova “chiara e convincente” che l’inflazione stia diminuendo.

Il chairman ha detto che la Fed non esiterà a superare il livello neutrale se necessario, ritenendo che l’economia americana sia “ben posizionata per sopportare una politica monetaria meno espansiva”.

Intanto sul Forex il cambio dollaro/yen arretra a 128,7 e l’euro/dollaro a 1,052, quest’ultimo dopo essere tornato ieri sopra quota 1,05 in seguito alle parole del consigliere della Bce Klaas Knot che ha aperto ad un rialzo dei tassi di 50 punti a luglio se il quadro sull’inflazione dovesse peggiorare.

In calo la sterlina a 1,24 sul dollaro, dopo che l’inflazione UK ha evidenziato un balzo al 9% lo scorso mese, maggiore tasso annuale dal 1982, aggiungendo ulteriore pressione sul governo e sulla Bank Of England per adottare misure per contrastare l’aumento del costo della vita.

Tra le materie prime in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+0,9%) a 112,9 dollari e il Wti (+1,1%) a 110,9 dollari, in attesa dell’uscita questo pomeriggio dei dati settimanali Eia sulle scorte Usa.

Nel comparto obbligazionario, infine, il rendimento del decennale americano viaggia al 2,98% e quello del biennale al 2,71%.

Tornando a Wall Stret, le ultime indicazioni provenienti dalle trimestrali del settore retail hanno evidenziato l’impatto delle pressioni sui prezzi. Target crolla di oltre il 22% in avvio, dopo aver tagliato l’outlook a causa dell’incremento dei costi.