Mercati asiatici – Giù Giappone e Hong Kong, andamento cauto per la Cina

Seduta perlopiù in calo per le principali piazze finanziarie asiatiche con gli investitori che monitorano i rischi di una recessione economica in un clima già appesantito dalla prospettiva di una stretta monetaria, dalla guerra in Ucraina e dalla recrudescenza del Covid in Cina.

I segnali provenienti dai conti di alcuni colossi del commercio, tra cui Target Corporation, stanno alimentando i timori che l’inflazione elevata stia pesando sui margini e sulla spesa dei consumatori.

I funzionari della Federal Reserve hanno intanto ribadito che ci si attende una politica monetaria più restrittiva per tenere sotto controllo le pressioni sui prezzi. Il presidente della Fed di Chicago, Charles Evans, si aspetta che il FOMC aumenti i tassi di interesse a breve di 50 punti base a partire dal prossimo meeting di giugno.

Occhi anche sul fronte geopolitico dopo che il segretario al Tesoro Janet Yellen ha affermato che è “improbabile” che venga prorogata la licenza che ha consentito alla Russia di continuare a onorare i propri pagamenti del debito in dollari.

Sul forex, il cambio euro/dollaro si attesta in area 1,049 e il dollaro/yen a 128,6. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+1%) a 110,2 dollari e il Wti (+0,7%) a 107,7 dollari al barile. Oro a 1.812 dollari l’oncia (-0,2%).

Tornando ai listini asiatici, Cina cauta con Shangai a -0,2% e Shenzen in parità. Hong Kong a -2,5%.

In Giappone, Nikkei e Topix cedono rispettivamente l’1,7 e l’1,2%.

Il tutto dopo la seguente chiusura in forte calo di Wall Street: Nasdaq (-4,7%), S&P500 (-4%) e Dow Jones (-3,6%).