Mercati Usa – Apertura ancora negativa, S&P 500 a -0,6%

Partenza ancora in calo a Wall Street, reduce dalla peggior perdita giornaliera da giugno 2020 dopo che il pesante sell-off di ieri ha bruciato 1.500 miliardi di dollari di valore di mercato. Dopo pochi minuti di scambi, il Dow Jones cede lo 0,8%, lo S&P 500 lo 0,6% e il Nasdaq lo 0,2%.

I primi segnali di un impatto della crescita dell’inflazione sui conti delle aziende spaventano gli investitori, dopo che i risultati dei colossi della grande distribuzione hanno alimentato i timori per la tenuta dei consumi a fronte dell’aumento dei prezzi.

Indicazioni che hanno acceso i dubbi sulla possibilità che solidi risultati corporate possano contribuire a stemperare le turbolenze viste quest’anno sui mercati finanziari, con l’azionario globale sulla soglia di un bear market tra i crescenti timori di recessione.

Nel frattempo, arretrano i rendimenti dei Treasury in scia al tentativo degli investitori di ripararsi da un’ulteriore discesa degli asset rischiosi, con il tasso sul decennale americano in calo di circa 10 punti base al 2,79% e quello sul biennale di circa nove punti base al 2,59%.

Il tutto dopo che la Federal Reserve ha ribadito l’intenzione di portare avanti una stretta monetaria per riportare le pressioni sui prezzi sotto controllo, rafforzando le preoccupazioni degli operatori sul rischio di stagflazione.

Sul Forex il biglietto verde si indebolisce nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro balzato nuovamente oltre quota 1,05 a 1,056 e il dollaro/yen in discesa a 127,1.

Tra le materie prime, infine, in calo le quotazioni del greggio con il Brent (-1,2%) a 107,8 dollari e il Wti (-1,5%) a 105,5 dollari, tra le preoccupazioni che un rallentamento dell’economia globale possa frenare la domanda di petrolio.