Mercati – Resta alta la volatilità, Milano rallenta nel finale e chiude a +0,1%

Wall Street inverte la rotta e le borse europee rallentano nel finale ma chiudono la sessione in positivo, al termine di una settimana volatile.

Il Ftse Mib di Milano termina poco sopra la parità (+0,1%) a 24.095 punti, arretrato rispetto al Ftse 100 di Londra (+1,2%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,9%), il Dax di Francoforte (+0,7%) e il Cac 40 di Parigi (+0,2%).

Oltreoceano scivolano in negativo Dow Jones (-0,7%), S&P500 (-0,8%) e Nasdaq (-1%), nel giorno in cui peraltro scadono le opzioni sull’equity e sugli Etf, con possibili conseguenti oscillazioni di mercato.

La decisione della banca centrale cinese di tagliare i tassi sui prestiti a cinque anni per supportare l’economia del Paese ha restituito un po’ di ottimismo ai mercati, ma la volatilità resta elevata.

Pesano ancora i timori di stagflazione alimentati dai lockdown cinesi, dal conflitto in Ucraina e dalla prospettiva di una politica monetaria meno accomodante, in un contesto di persistenti pressioni sui prezzi e di problemi nella supply chain. Dinamiche che hanno trascinato l’equity globale verso il settimo ribasso consecutivo settimanale.

Nulla di fatto dal G7 finanziario sui provvedimenti contro il petrolio russo, mentre verranno mobilitati 19,8 miliardi di dollari nel 2022 per supportare l’Ucraina. Il ministro tedesco Lindner ha chiesto misure risolute per fermare l’inflazione e rafforzare la crescita. Negli Usa, il Senato ha approvato un pacchetto di aiuti per Kiev da oltre 40 miliardi di dollari, inviando il disegno di legge al presidente Joe Biden per la firma.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti i dati di aprile sui prezzi alla produzione in Germania, in rialzo del 2,8% mensile e del 33,5% annuo, oltre le attese (+1,4% e +31,5%) e quelli sulla fiducia dei consumatori europei (-21,1 punti, leggermente meglio delle stime).

Sul Forex l’euro/dollaro è poco mosso a 1,055 mentre il cambio tra biglietto verde e yen si attesta a 127,9. Tra le materie prime viaggiano in frazionale rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,2%) a 112,3 dollari e il Wti (+0,2%) a 110,1 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia di 9 bp a 203 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,98%, in scia alla possibilità che la Bce alzi i tassi a partire dall’estate.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende maggiormente capitalizzate spiccano Nexi (+4,45%), Inwit (+3,7%) ed Enel (+3,15%). Deboli invece Cnh (-6,25%), Saipem (-4%) e Moncler (-1,95%).