Nel 2020 Fidia ha registrato ricavi pari a 21,2 milioni, in calo del 56% rispetto al 2019 a causa dell’acuta crisi di mercato che ha significativamente ridotto l’acquisizione di ordini.
Per quanto riguarda le aree di business, il settore elettronico (CNC) ha evidenziato ricavi per 1,35 milioni, in calo del 41,3%, il settore dei sistemi di fresatura ad alta velocità (HSM) ha riportato ricavi in diminuzione del 65,8% a 10,7 milioni, mentre il settore dell’assistenza post-vendita (Service) ha registrato un fatturato di 9,17 milioni, scesi del 24,6% rispetto al 2019.
L’Ebitda evidenzia un deficit di 2,2 milioni, aumentata rispetto al risultato negativo di 1 milione del 2019.
L’Ebit è a pari a -5,7 milioni rispetto a -3,5 milioni dell’esercizio 2019.
Il gruppo ha chiuso l’esercizio con una perdita di competenza del gruppo pari a 5,71 milioni rispetto alla perdita di 4,12 dell’esercizio precedente.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2020 è diminuito a 10 milioni da 12,6 milioni a fine anno 2019.
Giuseppe Morfino, Presidente e Ad di Fidia, ha commentato: “L’anno 2020 ha rappresentato un momento di svolta per il Gruppo Fidia. A causa del negativo andamento dell’esercizio ed al fine di prevenire l’aggravamento della crisi, il Consiglio di Amministrazione della Società ha presentato domanda di ammissione al concordato
prenotativo in data 13/11/2020. Ad oggi riscontriamo che il percorso allora iniziato ha portato ai seguenti fatti: accordo con nuovi investitori, con idonee risorse a sostegno degli impegni concordatari e del rilancio industriale della società; ammissione alla procedura di concordato in continuità diretta; raggiungimento del quorum richiesto dall’adunanza dei creditori; attivazione del piano industriale prospettato”.