Mercati – Resta alta la volatilità, in ordine sparso gli eurolistini

Prevalgono ancora i rialzi tra le borse del Vecchio Continente, mentre Wall Street procede incerta dopo pochi minuti di scambi. Il Ftse Mib di Milano, frenato dallo stacco delle cedole di 19 società, viaggia in calo dello 0,6% in area 23.970 punti, il Cac 40 di Parigi è sostanzialmente invariato (+0,15%) mentre avanzano il Ftse 100 di Londra (+1,3%), il Dax di Francoforte (+0,9%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,9%). Oltreoceano, Dow Jones e S&P500 guadagnano l’1% e il Nasdaq lo 0,8% dopo essere passato momentaneamente in negativo.

La volatilità resta elevata a causa delle incertezze legati all’inflazione, l’inasprimento della politica monetaria delle principali banche centrali, l’evoluzione della pandemia in Cina e il conflitto in Ucraina.

In settimana gli operatori valuteranno le minute della Fed per eventuali indicazioni sulle prossime mosse della banca centrale statunitense. James Bullard della Fed di St. Louis spinge per portare i tassi al 3,5% entro fine anno per contenere l’inflazione, con un possibile allentamento nel 2023 o 2024.

A risollevare parzialmente il sentiment hanno contribuito le parole di Joe Biden sulla possibile revisione delle tariffe imposte dal suo predecessore Trump nei confronti della Cina. Il presidente americano ha anche affermato che le forze armate statunitensi difenderanno Taiwan da qualsiasi attacco cinese e che diversi Paesi indo-pacifici si uniranno agli Usa in una vasta iniziativa economica per contrastare la prima potenza asiatica.

Intanto, Pechino ha fatto registrare un record di contagi facendo temere per nuovi lockdown, una settimana dopo il taglio dei tassi sui prestiti per sostenere l’economia.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti i dati sull’indice IFO tedesco di maggio, inaspettatamente in aumento a 93 punti.

Sul Forex l’euro/dollaro si rafforza a 1,066 dopo un intervento di Christine Lagarde, in cui il numero uno della Bce ha parlato di un probabile aumento del costo del denaro a partire da luglio, con l’obiettivo di portare i tassi fuori dall’area negativa entro fine settembre. In lieve calo il cambio tra biglietto verde e yen a 127,6.

Tra le materie prime, riducono i precedenti rialzi le quotazioni del greggio con il Brent (+0,5%) a 113,1 dollari e il Wti (+0,4%) a 110,7 dollari (future con consegna a luglio).

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce a 199 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,96%.

Tornando a Piazza Affari, fra i titoli del Ftse Mib hanno staccato la cedola A2A, Ampifon, Atlantia, Azimut, Banca Generali, Bper, Diasorin, Eni, Finecobank, Generali, Interpump, Intesa, Inwit, Italgas, Moncler, Pirelli, Recordati, Tenaris e Unipol. Tra le migliori Banco Bpm (+3,6%), Unicredit (+3%) e Banca Mediolanum (+2,8%), Azimut (-4,3%), Italgas (-4,2%) e Generali (-4,1%) scontano lo stacco del dividendo.