Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore tecnologico e del settore delle telecomunicazioni.
Giornata positiva per i mercati europei, con il Ftse Mib a +1%, il Dax a +1,4% e il Ftse 100 a +0,6%. Avvio tonico anche per i listini americani, con il Dow Jones a +1,5%, lo S&P500 a +1,6% e il Nasdaq a +1,9%.
Per quanto il settore tecnologico e tlc, Broadcom acquisterà la società di cloud computing VMware per circa 61 miliardi di dollari, in uno dei più grandi accordi tecnologici di tutti i tempi. Gli azionisti di VMware possono scegliere di ricevere $ 142,50 in contanti o 0,2520 azioni Broadcom per ciascuna azione VMware, secondo una dichiarazione di giovedì. L’offerta rappresenta un premio di circa il 44% rispetto al prezzo di chiusura di VMware il 20 maggio, l’ultimo giorno di negoziazione prima che Bloomberg News riportasse potenziali colloqui di acquisizione.
Poco mossa Nvidia (+0,5%), dopo i risultati del 1Q, chiuso con ricavi record, e le previsioni deludenti sui ricavi del trimestre in corso (8,1 miliardi di dollari contro 8,44 miliardi attesi) a causa dei lockdown in Cina e della guerra in Ucraina.
Cauta anche Apple (+0,1%) in scia a un report secondo cui la produzione di iPhone resterà sostanzialmente stabile nel 2022. La società avrebbe chiesto ai fornitori di assemblare circa 220 milioni di iPhone, più o meno lo stesso quantitativo del 2021, a fronte di 240 milioni di unità previste dagli analisti, a causa delle difficoltà nel settore della telefonia mobile.
L’Autorità Garante della Concorrenza e dei Mercati britannica ha aperto un’indagine su Google (Alphabet) per timore che possa aver abusato di una posizione dominante attraverso la sua condotta nella tecnologia pubblicitaria.
In calo BT Group (-2,6%) in scia alla decisione del Regno Unito di esaminare la partecipazione del magnate francese delle telecomunicazioni Patrick Drahi ai sensi del National Security and Investment Act. Il veicolo di investimento di Drahi, Altice UK, ha aumentato la sua partecipazione nell’ex monopolio statale delle telecomunicazioni dal 12,1% al 18% a dicembre, diventandone il maggiore azionista e sollevando le preoccupazioni del governo.