Nelle scorse settimane, Beghelli ed Hera hanno rinnovato la collaborazione sui dispositivi per la sanificazione dell’aria all’interno degli spazi chiusi, che vedrà la multiutility proporre alla propria clientela l’acquisto di SanificaAria Beghelli.
Una partnership che rappresenta una ulteriore prova dell’efficacia e dell’utilità di tali dispositivi, frutto del costante impegno nell’attività di ricerca e sviluppo, da sempre centrale nella strategia aziendale, e validata anche da studi scientifici.
L’efficacia di questa tecnologia, infatti, è stata verificata presso i laboratori dell’Università di Modena e Reggio Emilia e gli studi condotti dal Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova hanno anche dimostrato la capacità di ridurre approssimativamente a zero i rischi di infezioni causate da agenti infettivi, tra cui anche virus.
Le sperimentazioni rigorose sul campo eseguite da Heratech, i laboratori di Hera all’avanguardia in Italia nel campo dell’analisi ambientale, hanno poi confermato che la tecnologia adottata da Beghelli, che garantisce l’abbattimento fino al 99,9% di virus e batteri, è un rimedio valido e sicuro per la sanificazione dell’aria, contribuendo alla qualità della stessa negli ambienti chiusi.
La collaborazione tra le due imprese, infatti, è nata dalla condivisione della centralità del tema della qualità e sicurezza dell’aria negli ambienti che frequentiamo e dalla consapevolezza che gli spazi “indoor” assumeranno nel prossimo futuro, ancor più, un ruolo di primo piano per la salute.
Secondo dati OMS, le persone trascorrono il 90% del proprio tempo in ambienti chiusi, che presentano una qualità dell’aria peggiore da 5 a 50 volte rispetto all’esterno.
Un business che va oltre l’esigenza pandemica
La pandemia da Coronavirus ha fatto crescere in maniera significativa la consapevolezza dell’importanza di vivere in ambienti sani, non solo in relazione all’emergenza, ma anche rispetto alla prevenzione di comuni malattie stagionali di origine virale o batterica, come per esempio raffreddore e influenza, nel contrasto delle quali SanificaAria Beghelli conferma la sua funzione.
Se da una parte il Covid ha quindi posto un focus importante sulla sicurezza e qualità dell’aria negli ambienti chiusi, dall’altra Beghelli è fiduciosa nel fatto che le soluzioni proposte vadano oltre la crisi sanitaria, riducendo il rischio generale di contagio in ambienti pubblici, luoghi di lavoro, ospedali ed in qualsiasi ambiente chiuso frequentato.
Anche per questo la società ha deciso di ampliare la gamma di soluzioni proposte abbinando la tecnologia per la sanificazione dell’aria uvOxy® negli apparecchi di illuminazione di emergenza, settore in cui Beghelli è leader di mercato, e negli apparecchi di illuminazione.
Le associazioni di categoria nazionali e internazionali, come l’Associazione Europa dei Costruttori di Illuminazione- Lighting Europe, citano infatti espressamente l’uso di sistemi di illuminazione intelligenti e l’utilizzo della sanificazione mediante raggi UV-C quale mezzo di contrasto alla pandemia ed in generale, nel lungo termine, quale misura atta ad assicurare la qualità degli ambienti.
Tra i prodotti lanciati dall’azienda, l’ultimo nato è il SanificaAria Mini, un nuovo dispositivo con dimensioni ridotte, in grado di creare una vera barriera tra le persone (anche in versione con batteria ricaricabile integrata con autonomia di quattro ore).
Una soluzione pensata per adattarsi a diverse situazioni della vita quotidiana delle persone, come ad esempio per tavoli di ristoranti, casse di supermercati, uffici open space e molto indicato anche per auto e taxi.
Il riscontro positivo del mercato
La linea di prodotti per la sanificazione dell’aria ha da subito riscontrato un notevole interesse da parte del mercato dapprima nell’ambito dell’emergenza pandemica, ma il cui impiego, come detto, va visto oltre la crisi Covid.
Sino ad oggi, nel mondo, sono stati installati circa 100.000 SanificaAria Beghelli. All’estero, è stato adottato in particolare in Belgio, Germania, Portogallo, Messico e USA, Hong Kong.
Ma la sua diffusione non si ferma qui: l’Università Internazionale della Florida, una delle 50 migliori università pubbliche americane, frequentata da 58.000 studenti, ha installato i dispositivi nel dipartimento culinario.
In Italia, oltre che in abitazioni private, il dispositivo è presente in più di 800 istituti scolastici, oltre che nelle sedi di alcune massime istituzioni dello Stato, in uffici comunali, poliambulatori e aziende.
E questo nonostante il quadro normativo necessiti ancora di maggiore chiarezza di indirizzo e tempestività nel riconoscere l’efficacia dell’adozione dei più attuali strumenti tecnologici disponibili.
Le raccomandazioni Iss sono ferme a maggio 2021 e si è ancora in attesa, per gli ambiti scolastici, delle Linee Guida previste dalla Legge n. 11 di febbraio 2022, mentre la riapertura delle scuole e l’autunno si avvicinano.