DHH – Un business model efficiente basato su ricavi ricorrenti e focus sul cloud

Il Gruppo DHH, che fornisce infrastrutture e soluzioni cloud ad oltre 120.000 clienti delle economie emergenti europee, ha chiuso il primo trimestre 2022 con ricavi per 5,87 milioni, in aumento del 24% rispetto al 1Q 2021. Una crescita trainata dalla vendita di abbonamenti a server cloud e prodotti di cloud hosting, che rappresentano le due principali linee di business in termini di fatturato, con un peso sul totale superiore al 77%. Il modello di business focalizzato su abbonamenti annuali o mensili, con rinnovo automatico, si traduce in una quota di ricavi ricorrenti pari al 96,7% del fatturato, garantendo un’elevata visibilità sui ricavi futuri e una gestione ottimale dei flussi di cassa. Da sottolineare inoltre la collaborazione fra le diverse società del gruppo che, pur operando in maniera indipendente, condividono progetti comuni e infrastrutture proprietarie al fine di creare valore per l’ecosistema e contenere i costi.

La cooperazione tra realtà indipendenti come punto di forza

“Il Gruppo DHH è organizzato come un conglomerato tematico, formato da diverse società”, spiega il Presidente Esecutivo Giandomenico Sica. “Pur essendo tutte attive nello stesso macro-settore del cloud, ognuna ha il proprio Ceo, una propria governance e un proprio management team e opera in maniera distinta, autonoma e indipendente. Ad esempio, Seeweb è posizionata nel mercato italiano del cloud computing, Webtasy in Slovenia nel segmento del cloud hosting, e Plus Hosting, pur con un posizionamento simile a Webtasy, opera in Croazia sotto la guida del Ceo locale.”

L’attività viene poi coordinata dalla holding DHH Spa, “il cui team lavora insieme ai diversi manager per migliorare i risultati delle singole società. Il supporto riguarda molteplici aspetti, a partire dalla strategia, passando per la pianificazione del business, il controllo di gestione, i sistemi di incentivazione e l’organizzazione delle diverse realtà.”

A livello di gruppo, inoltre, “abbiamo creato un ambiente nel quale le differenti società si confrontano frequentemente e sviluppano progetti comuni dal basso. Ad esempio, Webtasy e Plus Hosting hanno creato un team di gestione comune dell’infrastruttura informatica, mettendola a servizio delle altre società del gruppo, così come fa la stessa Seeweb. Abbiamo tantissimi casi di collaborazione che permettono di produrre valore per l’ecosistema DHH”.

I prodotti più rilevanti: Cloud Server e Cloud Hosting

L’offerta di DHH si articola in due macro-categorie: “prodotti basati su tecnologie ‘mature’, che rappresentano la parte più importante del fatturato, e prodotti innovativi, che al momento hanno un’incidenza più ridotta sul giro d’affari ma con grande potenziale di crescita”, spiega Sica.

Nella prima categoria rientrano le due soluzioni che maggiormente caratterizzano le principali linee di business di DHH, ovvero il Cloud Server in ambito Infrastructure-as-a-Service (IaaS) e il Cloud Hosting in ambito Platform-as-a-Service (PaaS).

Cloud Server è un server virtuale utilizzato da system integrator, sviluppatori, aziende e professionisti IT per ospitare siti web e applicazioni che richiedono prestazioni e scalabilità.

“I clienti che hanno già sviluppato autonomamente la parte applicativa possono acquistare on demand l’infrastruttura virtuale, ovvero uno o più cloud server, da configurare e su cui far girare la propria applicazione, il proprio e-commerce o portale.”

Cloud Hosting è invece un servizio di hosting fully managed pensato per utenti che tipicamente hanno esigenze meno complesse. “In questo caso forniamo non solo l’infrastruttura virtuale ma anche un’applicazione preinstallata che il cliente deve soltanto configurare con i propri prodotti per poi iniziare, ad esempio, a vendere online”.

Le soluzioni innovative: Cloud MQTT e Cloud Server GPU

Tra i prodotti che potrebbero avere maggior rilevanza in futuro c’è innanzitutto Cloud MQTT, un protocollo di comunicazione in ambito Internet of Things, che permette di connettere in modo semplice tutti i dispositivi aziendali garantendo prestazioni e affidabilità.

“Sempre più macchinari dell’industria manifatturiera sono dotato di sensori e strumenti per raccogliere e analizzare dati, che devono poi essere scambiati con altre macchine. Cloud MQTT consente la trasmissione di queste informazioni in maniera automatica e sicura. Ad oggi si tratta di un prodotto utilizzato da poche realtà ma in futuro potrebbe rappresentare una linea importante di business”, afferma il Presidente.

Discorso analogo per Cloud Server GPU, “una declinazione del Cloud Server configurato e strutturato per permettere l’elaborazione di calcoli complessi e la gestione di task paralleli. Pertanto, è studiato per ospitare applicazioni di intelligenza artificiale, deep learning, big data, computer vision e altre applicazioni caratterizzate da una grande esigenza computazionale e che quindi necessitano di un’infrastruttura virtuale sofisticata.”

L’infrastruttura proprietaria

“A livello di gruppo, due società dispongono di data center proprietari: Seeweb in Italia ed Evolink in Bulgaria”, spiega Sica.

Grazie ai collegamenti in fibra ottica Seeweb offre prestazioni al vertice e massima affidabilità. Tutti gli elementi critici della rete sono ridondati e i router tutti duplicati e raggiungibili tramite due percorsi, per garantire un servizio continuativo e di qualità. Inoltre, i fornitori di connettività di Seeweb sono alcune delle più importanti reti Tier 1 globali. Le sedi di Milano, Frosinone, Sesto San Giovanni e Lugano sono dotate, ognuna, di risorse di rete IP indipendenti e concorrenti, raggiungendo in questo modo il massimo di tolleranza ai guasti.

Evolink, invece, ha costruito e gestisce quattro data center nelle città bulgare di Sofia, Plovdiv e Varna, con una vasta esperienza e una profonda competenza per fornire la massima qualità, il miglior ambiente e un’eccellente connettività.

“Chiaramente avere i data center ci permette di sviluppare prodotti nuovi sulla nostra infrastruttura tecnologica, mantenendo il controllo su tutta la filiera. Questo ci consente di essere agili e indipendenti da terzi, contenendo altresì i costi di sviluppo.”

I canoni periodici e i risultati del 1Q 2022

“Il nostro modello di business si basa principalmente sullo sviluppo di tecnologia software che poi eroghiamo al cliente in modalità ‘as-a-service’. Questo significa che il cliente acquista un abbonamento, tipicamente annuale ma in alcuni casi anche mensile, e paga un canone ricorrente per usufruire del servizio, con rinnovo automatico.”

Una strategia che si riflette a pieno nei risultati economico-finanziari. DHH ha comunicato pochi giorni fa i dati sui ricavi del primo trimestre 2022, da cui si evince che il 96,7% del fatturato è composto da ricavi ricorrenti. Dinamica che garantisce elevata visibilità sulle entrate future e una cash conversion dell’Ebitda intorno al 100%.

Oltre alle citate linee di business IaaS e PaaS, che pesano rispettivamente per il 41% e per il 36% sul giro d’affari, le altre attività riguardano prevalentemente Datacenter & Networking (17,5% del totale) mentre Software-as-a-Service (2%) e Managed Services (2,5%) rappresentano una quota marginale delle vendite.

La crescita dei ricavi nel 1Q 2022 (vs 1Q 2021) si è attestata al 24%, grazie ad un importante sviluppo organico e al contributo delle operazioni di M&A portate a termine lo scorso anno.

Il breakdown per business unit evidenzia i seguenti tassi di espansione: IaaS +8% a 2,4 mln; PaaS +21% a 2,1 mln; SaaS +54% a 0,1 mln; Datacenter & Networking +144% a 1 mln; Managed Services -27% a 0,1 mln.

La ripartizione geografica, inoltre, mostra una crescita nei principali mercati di riferimento: Italia +9% a 3,5 mln; Slovenia +11% a 0,6 mln; Croazia +21% a 0,7 mln; Serbia +7% a 0,2 mln; Svizzera -1% a 0,2 mln; Bulgaria 0,7 mln dopo l’acquisizione a fine 2021 di Evolink.

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