Livia Foglia, Amministratore Delegato di Health Italia, commenta in questa intervista a Market Insight, la partecipazione della società, attiva nel mercato italiano della sanità integrativa e delle soluzioni per il welfare e benessere di famiglie e dipendenti di aziende, alla “Euronext Growth Conference 2022” di Borsa Italiana, evento che si tenuto in modalità virtuale dal 24 al 26 maggio 2022. Con l’occasione, delinea inoltre le prospettive del mercato della salute e il costante impegno di Health Italia in materia ESG.
Siete soddisfatti degli incontri fatti?
“La partecipazione alla Euronext Growth Conference ci ha dato la possibilità di incontrare strategici investitori italiani ed esteri. Crediamo che il valore aggiunto dato da eventi di questo tipo sia la possibilità di approfondire il nostro modello di business, i risultati in crescita e la strategia di sviluppo aziendale. Gli investitori che abbiamo incontrato hanno ascoltato la nostra storia con interesse e posto domande che dimostrano la loro volontà di cogliere appieno le potenzialità della nostra azienda, in particolare in un momento caratterizzato dall’attenzione verso il settore in cui operiamo, quello della salute”.
“Nel corso dei meeting ci siamo focalizzati sulla presentazione dei più recenti risultati economici del Gruppo, che complessivamente presentano ottime performance e significativi segnali di solidità. In particolare, il bilancio annuale si è chiuso con una crescita double digit di ricavi e margine operativo lordo, rispettivamente +23% e +22%. L’andamento positivo è poi proseguito, per il quinto trimestre consecutivo, il 1Q 2022 ha infatti registrato ricavi totali pari a 8,6 milioni di euro ed un’EBITDA di 1,4 milioni di euro”.
Vi attendete novità sul versante degli investitori istituzionali internazionali? Quale è la percentuale del flottante esistente tra investitori istituzionali e retail?
“Storicamente, la nostra platea di riferimento per quanto riguarda gli investitori è in gran parte italiana, questo perché il nostro sistema sanitario ha una conformazione del tutto particolare, essendo composto da tre Pilastri: sistema pubblico, fondi sanitari e compagnie di assicurazione”.
“Inoltre, il settore della sanità integrativa, nel quale operiamo, è poi quasi esclusivo del nostro Paese, difficilmente si trovano situazioni simili all’estero. Per ciò, ci siamo inizialmente concentrati su questo fronte, con l’idea che gli investitori nazionali potessero comprendere più facilmente e meglio apprezzare il nostro business. Negli ultimi anni, però, è aumentato notevolmente l’interesse nei nostri confronti da parte degli investitori internazionali, tendenza alla quale guardiamo con attenzione e che potrebbe portare nuove opportunità per noi”.
“Attualmente, la percentuale di flottante supera il 45%, una quota assolutamente elevata se confrontata con quella di altre realtà del nostro settore e superiore rispetto alla media delle PMI quotate sul mercato EGM. Per il futuro, non abbiamo intenzioni dichiarate di aumentare questa quota, che comunque è già una buona garanzia di indipendenza. Vorrei poi sottolineare che il 45% di flottante in mano al mercato è suddiviso in ben oltre 500 azionisti diversi, una caratteristica che ci ha permesso di raggiungere lo status di Società ad Azionariato diffuso nel 2019, riconosciuto a poche PMI quotate in Italia”.
Quali sono le prospettive di evoluzione del mercato della salute, in termini di numeri e trends?
“Il mercato della salute è un settore in continua evoluzione, per noi ogni giorno la sfida consiste nell’intercettare i nuovi trend e, quando possibile, anticiparli. In generale, il mercato della Salute in Italia ha un potenziale di crescita superiore ai 40 miliardi di euro, raggiungibile anche grazie alla spinta data dal PNRR, che mette salute e prevenzione al centro e rappresenta un’opportunità per rilanciare il sistema sanitario nazionale”.
“Degli investimenti previsti dal PNRR, circa 4 miliardi di euro riguardano l’assistenza domiciliare e la telemedicina, con l’obiettivo di portare l’Italia ad essere il primo paese in Europa per l’assistenza domiciliare, con una quota di assistiti superiore al 10%. Noi siamo ben posizionati per godere di questo trend, dato che già da anni offriamo servizi di Telemedicina sull’intero territorio nazionale tramite la nostra controllata Health Point”.
“Inoltre, puntiamo sulla evoluzione dei servizi di assistenza in una direzione web based e multicanale per garantire la massima accessibilità in tempi rapidi, efficienza e qualità del servizio a tutte le persone assistite e ai nostri partner. Numeri interessanti descrivono poi anche il fronte della Nutraceutica e Cosmeceutica: secondo l’ultimo Report di Federsalus, in un triennio il mercato della Nutraceutica potrebbe superare i 4,8 miliardi di euro, con l’Italia che si conferma il Paese in Europa dove c’è maggior interesse per questo settore. Insomma, il contesto sopra descritto è per noi assolutamente favorevole, per cui ci attendiamo un’ulteriore crescita sia dei ricavi che della redditività nel prossimo futuro”.
Come sta proseguendo il vostro impegno in materia ESG, e quali novità avete a riguardo per i prossimi mesi?
“Health Italia si distingue da sempre per il suo impegno in termini ESG. Siamo una delle poche società di piccola e media capitalizzazione che hanno scelto di redigere il bilancio di sostenibilità su base volontaria: l’ultimo, relativo al 2021, appena approvato ed in via di pubblicazione, è una rendicontazione di obiettivi, attività, impatti e dei nostri risultati in ambito ESG, comunicati in maniera trasparente”.
“Abbiamo infatti individuato, già dal 2019 con il primo nostro Bilancio di Sostenibilità, e nel 2020, 5 macro-obiettivi e messo nero su bianco le relative azioni che stiamo implementando per raggiungerli. In particolare, i target sono: i) valorizzazione delle persone e crescita aziendale, ii) promozione della cultura della sostenibilità, iii) innovazione nell’Health Care, iv) aumento della visibilità dell’azienda e della nostra offerta, e v) riduzione dei consumi”.
“La nostra attenzione verso questi temi è anche confermata dal Rating emesso da Cerved Rating Agency, che, assegnandoci la classe di rating “A” e un punteggio di 70,9, ci qualifica tra le migliori aziende del settore “Services”, anche in relazione alla nostra dimensione”.
“Il 2022 si è poi aperto con la nomina di due nuovi Consiglieri Indipendenti, un elemento che conferma il nostro impegno per una struttura di Governance che sia trasparente; questa decisione si inserisce nel nostro percorso di evoluzione aziendale e ci qualifica quale best in class nella Governance, con tre membri indipendenti su sette nel nostro Consiglio di Amministrazione. A breve, approvato il bilancio di sostenibilità relativo all’esercizio 2021, attendiamo anche il nuovo giudizio di Rating da parte di Cerved Rating Agency, che siamo certi ci confermerà che la strada intrapresa è quella giusta e che il nostro modello di business ha chiaramente definito le linee guida per lo sviluppo sostenibile futuro”.
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