Mercati – Apertura negativa per l’Europa nel giorno della Bce

Partenza negativa per le borse europee, in un contesto in cui persistono le preoccupazioni legate all’inflazione e alle prossime mosse delle banche centrali in attesa del meeting della Bce in programma oggi.

A Milano il Ftse Mib cede lo 0,5% in area 14.100 punti. In ribasso anche il Dax di Francoforte (-0,6%), il Cac 40 di Parigi (-0,6%), il Ftse 100 di Londra (-0,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%).

Il sentiment dei mercati resta fragile tra le preoccupazioni che gli incrementi dei tassi di interesse per contrastare le pressioni sui prezzi frenino la crescita dell’economia e degli utili societari.

A gettare ulteriori ombre ha contribuito l’Ocse, secondo cui l’economia globale pagherà un prezzo considerevole per la guerra in Ucraina in termini di crescita più debole, inflazione più alta e danni potenzialmente a lungo termine nella supply chain.

A ciò si aggiungono le notizie provenienti dalla Cina, dove Shanghai metterà in lockdown un distretto sabato per effettuare test Covid, alimentando le preoccupazioni sulla riapertura della città.

Il focus degli operatori è però rivolto soprattutto sulla riunione della Bce in programma oggi, che dovrebbe annunciare la fine del piano di acquisti bond mensili per poi prepararsi a un primo intervento sui tassi a luglio.

L’attenzione si sposterà poi sul report sui prezzi al consumo negli Stati Uniti in uscita domani, per capire se la Federal Reserve continuerà ad alzare il costo del denaro a un ritmo di 50 punti base.

Intanto sul Forex il cambio euro/dollaro è stabile poco sopra quota 1,07 mentre il dollaro/yen arretra leggermente a 133,8 dopo aver toccato i massimi da vent’anni. Tra le materie prime in lieve ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,2%) a 123,3 dollari e il Wti (-0,3%) a 121,8 dollari.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 199 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,36%.

Tornando a Piazza Affari, in rosso in avvio Nexi (-2,6%), Moncler (-2,2%), Ferrari (-1,6%) e Cnh (-1,1%), mentre resistono sopra la parità Hera (+0,3%), Bper (+0,3%) e Unicredit (+0,3%).