Mercati – Milano a -1,9% nel giorno della Bce, si impenna lo spread a 215 bp

Le borse europee chiudono in calo, dopo che la Bce ha annunciato per il mese di luglio la fine degli acquisti di asset e un aumento dei tassi di 25 punti base. L’Eurotower ha anche segnalato un peggioramento delle stime di crescita e di inflazione per quest’anno e per il 2023.

A Piazza Affari il Ftse Mib termina in ribasso dell’1,9% a 23.777 punti, negativo come il Dax di Francoforte (-1,7%), il Ftse 100 di Londra (-1,5%), il Cac 40 di Parigi (-1,4%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,3%).

A Wall Street proseguono sotto la parità Dow Jones (-0,4%), S&P500 (-0,3%) e Nasdaq (-0,3%), aspettando i dati di domani sui prezzi al consumo, utili per trarre indicazioni sulle prossime mosse della Federal Reserve.

La Bce ha confermato che porrà fine agli acquisti netti di attività nell’ambito del PAA a partire dal 1° luglio 2022 e alzerà i tassi di 25 punti base nella prossima riunione. A settembre è previsto un secondo ritocco al costo del denaro, la cui entità dipenderà dalle prospettive aggiornate per l’inflazione a medio termine.

Per quanto riguarda le proiezioni economiche, l’Eurotower ha abbassato le stime sul Pil 2022 e 2023 a 2,8% e 2,1% (rispettivamente da 3,7 e 2,8% previsti a marzo) mentre l’inflazione è attesa al 6,8% quest’anno e al 3,5% l’anno prossimo (rispetto a 5,1 e 2,1% delle precedenti valutazioni). La stima sul Pil 2024 è stata alzata da 1,6% a 2,1% mentre l’inflazione è stata rivista da 1,9 a 2,1%.

Nella successiva conferenza stampa Christine Lagarde ha ribadito che l’aggressione russa in Ucraina continuerà a pesare sull’economia della zona euro nel breve termine ma ci sono le condizioni affinché la crescita prosegua. Il Consiglio direttivo farà in modo che l’inflazione torni all’obiettivo del 2% nel medio termine.

Decisioni che nel complesso hanno peggiorato il sentiment, con gli operatori preoccupati dalla possibilità che l’inasprimento della politica monetaria freni la crescita dell’economia e degli utili societari. Domani l’attenzione si sposterà sul report relativo all’inflazione statunitense, per capire se le pressioni sui prezzi si stiano stabilizzando e quanto la Fed dovrà intervenire aggressivamente per contrastarle.

Intanto sul Forex l’euro/dollaro scende a 1,066 mentre il cambio tra biglietto verde e yen si attesta a 134.

Tra le materie prime, proseguono poco mosse le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,1%) a 123,5 dollari e il Wti (-0,2%) a 121,9 dollari, con focus sule nuove restrizioni anti-Covi in Cina.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia di 14 bp a 215 punti base, con il rendimento del decennale italiano che si impenna di 22 punti al 3,59%, sui massimi dal 2018.

Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib arretrano in particolare Iveco (-6,7%), Tenaris (-4,4%), Finecobank (-4,2%) e Saipem (-4,1%) mentre resistono Prysmian (+1,1%), Bper (+0,6%) e Interpump (+0,4%).