Pietro Gasparri, Sustainability and M&A Director di Unieuro, delinea in questa intervista rilasciata a Market Insight, la strategia di sostenibilità e l’impegno del Gruppo nel rispondere alle crescenti aspettative in ambito ambientale, sociale e di governance da parte dei suoi principali stakeholder. Un approccio organico alle tematiche ESG coerentemente con il Piano di Sostenibilità 2022-2026, il primo nella storia della società, approvato dal Cda di Unieuro lo scorso 11 maggio.
Quali sono le priorità della strategia di sostenibilità del Gruppo e i principali driver per raggiungerle?
“La prima priorità è stata quella di rinforzare il nostro governo della sostenibilità andando a creare una adeguata struttura organizzativa che garantisse di coordinare in modo efficace le iniziative in essere in ambito di sostenibilità e declinarle in una strategia. Nell’arco di pochi mesi abbiamo istituito in seno al Consiglio di Amministrazione il Comitato Sostenibilità, creato una Direzione ad essa dedicata e costituito un comitato interno formato da un team intersettoriale di manager di alto livello. La seconda priorità è stata quella di rendere il nostro approccio alla sostenibilità organico e, a tal fine, abbiamo predisposto il piano di sostenibilità 2022-2026, il primo nella storia della società”.
Su cosa concentrerete i vostri sforzi in futuro?
“A questo punto ci concentreremo sull’execution delle azioni del piano e sul creare condivisione ed una ‘cultura’ della sostenibilità all’interno della società. Parallelamente lavoreremo per rendere il piano uno strumento gestionale di pianificazione e controllo dinamico. Abbiamo infatti previsto che il piano sia rolling, al fine di garantire non solo il monitoraggio continuo dello stato di avanzamento dei progetti ma anche di valutare l’inclusione di eventuali nuovi progetti che possano rafforzarne ulteriormente la portata complessiva”.
Lo scorso anno avete presentato il Piano Strategico a cui ora si aggiunge il Piano di Sostenibilità. Quali sono i collegamenti fra i due piani?
“Nella costruzione del piano di sostenibilità siamo proprio partiti dai 4 pilastri ESG (Comunità, Cultura, Innovazione sostenibile e Talenti) identificati dal Piano Strategico “Our Omni – Journey to 2026” e abbiamo tenuto conto degli investimenti e dei progetti sottostanti quest’ultimo. Tutte e 31 le azioni alla base del piano di sostenibilità sono state quindi declinate e rientrano in tali ambiti di azione garantendo così un forte legame fra i due piani. Un ulteriore collegamento è stato creato fra i progetti del piano e le tematiche di sostenibilità ritenute maggiormente rilevanti in quanto rientranti nella matrice di materialità che, quest’anno, è stata aggiornata attraverso un’importante attività di ascolto dei principali stakeholder interni ed esterni”.
Avete introdotto nei sistemi di incentivazione del management anche il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità?
“Indicatori ESG sono già inclusi tanto nei sistemi di remunerazione variabile di breve (MBO) quanto in quelli di medio-lungo periodo (Piani di Performance Shares). In particolare, nei piani LTI (Long Term Incentive) del top management stiamo utilizzando indicatori ESG compositi in quanto, a loro volta, si declinano in specifici obiettivi di sostenibilità”.