Esautomotion è un gruppo attivo nel settore della componentistica meccatronica ad alta precisione per macchine industriali, attraverso la progettazione, produzione e commercializzazione di sistemi CNC (Computer Numerical Control).
Nella prima parte del 2022, il gruppo ha evidenziato il proseguimento del trend di crescita già iniziato nel secondo semestre 2020 e proseguito nel 2021, raccogliendo i frutti delle politiche anticicliche implementate dal 2019 e nonostante le difficoltà nel reperimento di componenti e materie prime, nonché nei trasporti, che stanno caratterizzando il settore.
Negli ultimi anni, infatti, l’azienda ha investito molto nella crescita commerciale, rafforzando ulteriormente la propria presenza nei mercati con elevate potenzialità di crescita, come Cina e Turchia, e da quelli interessati da un possibile ritorno delle produzioni in patria, come Stati Uniti ed Europa.
Il tutto accompagnato da un ampliamento dell’offerta prodotti che ha consentito di cogliere opportunità di cross-selling e up-selling, unito all’adozione di programmi di efficientamento dei costi che hanno portato a un deciso miglioramento della marginalità.
Strategia che ha beneficiato, inoltre, dei continui sforzi nell’attività di ricerca e sviluppo, che resta l’area di maggior investimento del Gruppo con l’obiettivo, tra l’altro, di sviluppare nuove linee di business.
Tale attività ha consentito ad Esautomotion di proseguire nello sviluppo di software e di nuovi dispositivi integrati secondo i principi della Industry 4.0, e di consolidare le prestazioni dei prodotti in nuovi settori applicativi.
La crescita del fatturato, l’ulteriore internazionalizzazione e la penetrazione in applicazioni di mercato strategiche, come Lamiera, Laser e Marmo, sono gli effetti tangibili delle iniziative messe in campo dal management.
Solida crescita dei ricavi e deciso miglioramento dei margini
Nel primo trimestre 2022, Esautomotion ha registrato una crescita dei ricavi del 25,6% a 8,2 milioni, nonostante un contesto ancora caratterizzato dalle difficoltà di approvvigionamento e di logistica, a cui si sono aggiunte le tensioni geopolitiche con lo scoppio della crisi Ucraina.
Un andamento che ha seguito il +62% a 28,6 milioni registrato nel 2021, sovraperformando l’incremento del 50% della divisione FA di Fanuc, leader globale del settore CNC (57 volte più grande di Esautomotion) e ottimo indicatore della crescita dell’intero mercato mondiale.
Come detto, il forte aumento dei ricavi è stato accompagnato da un deciso miglioramento della redditività, beneficiando dell’effetto della leva operativa e ai programmi di cost efficency avviati negli scorsi anni.
L’Ebitda 2021 è più che raddoppiato (+126%) a 8 milioni portando la marginalità al 28,1% (20,1% nel 2020), anche grazie ai minori costi produttivi come conseguenza della rilocalizzazione della produzione hardware in Cina iniziata nel 2020.
Il forte aumento della redditività ha contribuito al miglioramento della posizione finanziaria netta, passata da un saldo positivo di 8,3 milioni al 31 dicembre 2020 a 10,5 milioni a fine 2021.
La solida capacità di generare cassa ha infatti più che compensato gli investimenti in R&D per 1,3 milioni e l’assorbimento del capitale circolante per 3,3 milioni dovuto allo shortage di componenti elettronici e semiconduttori e alla forte crescita del business.
Un business resiliente alle criticità della supply chain
I risultati ottenuti evidenziano la resilienza del Gruppo alle difficoltà sul fronte degli approvvigionamenti, al netto delle quali Esautomotion avrebbe probabilmente registrato tassi di crescita addirittura superiori.
“Le difficoltà sono iniziate nel 2021 e ciononostante siamo cresciuti del 62%. Nel 2022 la mancanza di componenti si è ancora accentuata, ma comunque nel primo trimestre siamo cresciuti del 22%. Recentemente, la recrudescenza del Covid in Cina ha ulteriormente alimentato tali criticità” sottolinea il Presidente di Esautomotion, Franco Fontana.
“Abbiamo modificato i nostri prodotti per poter avere un maggior numero di alternative nei componenti, abbiamo trovato dei nuovi fornitori, abbiamo differenziato le fonti di approvvigionamento in diversi continenti per abbreviare la catena logistica ed anche accumulato scorte strategiche di componenti essenziali per i prossimi anni”.
In particolare, “per quanto riguarda l’area cinese, che ricordiamo per noi è cresciuta moltissimo negli ultimi anni (2020 compreso) e che rappresenta circa il 12% delle nostre vendite, a decorrere da metà marzo le misure volte al contenimento del virus adottate in Cina hanno provocato un arresto delle attività della controllata Esautomotion Trading (Shanghai)”.
“Ciò ha causato un importante fermo negli ultimi due mesi con fabbrica e logistica bloccate, provocando la perdita di circa un mese di fatturato ed un accumulo di arretrato sulla produzione, cinese ritardando diverse consegne” spiega Fontana.
“In considerazione della capacità e della “volontà di recupero” cinese e di un portafoglio ordini ancora molto ricco non ci aspettiamo però, su base annua, ripercussioni recessive, contando di chiudere un 2022 in crescita nonostante tutto”.
Allargando l’orizzonte temporale, Fontana ritiene che “nel medio periodo queste difficoltà dovute alla differenza tra domanda ed offerta si riassorbiranno. Conto che al termine di questo periodo avremo un’azienda con più alte quote di mercato e ancor più resiliente, capace di resistere ed anzi trarre vantaggio da eventi e difficoltà anche imprevedibili”.
Outlook e possibilità di M&A
Pur in un contesto caratterizzato da incertezza, l’outlook 2022 si conferma positivo per il Gruppo, con possibilità di un quadro recessivo nel 2023 a fronte del quale “non abbiamo comunque mai smesso di perseguire ogni occasione di crescita”.
La società mira, infatti, a mantenere il focus sullo sviluppo di soluzioni innovative, volte a una maggiore automazione e a una maggiore connessione in termini di logiche di comunicazione 4.0, oltre al continuo sviluppo di nuovi prodotti e al miglioramento dell’efficienza energetica con soluzioni green, tra cui macchine ibride o totalmente elettriche nel settore della pressopiega.
Il tutto proseguendo la strategia di internazionalizzazione ponendo l’attenzione sulla crescita nei mercati in forte sviluppo (Cina e Turchia), sui mercati oggetto di un possibile reshoring (Usa ed Europa) e su paesi meta di possibili future delocalizzazioni (come ad esempio l’India).
In merito alla guerra Russia-Ucraina, Esautomotion ritiene gli effetti del conflitto limitati, in quanto i paesi coinvolti non sono significativi come mercato. “L’area interessata dal conflitto non ha una base di costruttori di macchine d’automazione nei nostri segmenti di mercato ed ha anche pochi utilizzatori finali” dichiara Fontana.
“Gli impatti della guerra riguardano quindi solo gli effetti indiretti potenzialmente recessivi sull’economia mondiale, sebbene la lunghezza dei cicli di produzione dei nostri clienti tenda a stemperare brusche ed emotive frenate, oltre a eventuali effetti positivi da ricostruzione e decoupling nel medio/lungo periodo”.
Sul fronte M&A, la società ha confermato l’intenzione di proseguire l’attività di ricerca ed analisi di opportunità di crescita per linee esterne, anche alla luce di una solidità finanziaria che ha fine marzo 2022 vedeva una posizione finanziaria netta positiva per oltre 10 milioni.
Secondo il Presidente, infatti, “la crisi pandemica 2020, seguita da un ottimo 2021 e da un 2022/2023 pieno di incertezze per molte aziende, probabilmente creerà opportunità di crescita anche tramite M&A sulle quali contiamo di investire, avendo risorse economiche e organizzative e capacità di mercato adeguate”.
Le stime di KT&Partners
Nel suo ultimo studio di aprile, KT&Partners sottolinea come per il 2022 UCIMU (l’industria italiana delle macchine utensili, primario mercato per i sistemi CNC) preveda una crescita a doppia cifra del 10,9% rispetto al 2021, con una spinta ai consumi domestici che continuerà ad arrivare anche dalle misure del governo a sostegno del rinnovo e della digitalizzazione delle macchine.
In tale contesto, la boutique finanziaria per Esautomotion stima ricavi in aumento a un Cagr 2021-2024 dell’8% a 36 milioni nel 2024 (31,2 milioni FY22E), trainati dal crescente contributo dei paesi esteri (come Cina, Turchia e Stati Uniti), dal recupero della domanda globale e dalle opportunità di cross selling sugli attuali clienti.
Per il 2022, l’Ebitda margin è prudentemente stimato al 28,2%, sostanzialmente in linea allo scorso anno, per poi salire progressivamente fino al 28,7% nel 2024, mentre la liquidità netta è attesa migliorare di circa 12 milioni a 21,7 milioni nel 2024.
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