Mercati – Non si allentano le tensioni su azioni e bond, Milano a -2,3%

I listini europei proseguono in calo e Wall Street apre nuovamente in netto ribasso, dopo il sell-off di venerdì innescato dai timori legati all’inflazione e all’inasprimento della politica monetaria.

Il Ftse Mib di Milano arretra del 2,3% in area 22.030 punti, negativo come il Dax di Francoforte (-2,0%), l’Ibex 35 di Madrid (-2,1%), il Cac 40 di Parigi (-2,3%) e il Ftse 100 di Londra (-1,4%). Oltreoceano perdono ulteriormente terreno Dow Jones (-1,8%), S&P500 (-2,3%) e Nasdaq (-2,6%).

L’inattesa accelerazione dei prezzi al consumo statunitensi, in attesa dei dati sui prezzi alla produzione, aumenta le pressioni sulla Federal Reserve affinché intensifichi il proprio percorso di strette monetarie. Ora l’ipotesi più probabile sembra quella di due ritocchi da 50 punti base e uno da 75 punti, il primo di tale entità dal 1994, nelle tre riunioni in programma questa settimana, a luglio e a settembre.

Aspettative che si riflettono nel comparto obbligazionario, con i rendimenti dei Treasury in rialzo soprattutto sulle scadenze a breve. Il biennale è salito sui massimi dal 2007 mentre il tasso sul trentennale è scivolato sotto quello del titolo a cinque anni, segnalando il rischio di recessione.

In Europa, lo spread Btp-Bund si allarga ulteriormente a 234 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,94% (+19 bp).

Eppure, secondo gli esperti di Morgan Stanley e Goldman Sachs Group, le valutazioni dell’azionario non scontano ancora a pieno i grandi rischi che gravano sugli utili aziendali e sulla domanda di consumi. I mercati devono inoltre fare i conti con la recrudescenza del Covid in Cina e le conseguenze della guerra in Ucraina, che penalizzano soprattutto la supply chain globale.

Le differenti politiche monetarie delle banche centrali hanno effetti sul Forex, dove l’euro/dollaro si deprezza ancora a 1,045 mentre il cambio tra biglietto verde e yen torna in area 133,8 dopo aver toccato un massimo dal 1998 oltre quota 135.

Tra le materie prime, proseguono in calo le quotazioni del greggio, con il Brent (-1,2%) a 120,6 dollari e il Wti (-1,2%) a 119,2 dollari.

Dall’agenda macro si segnalano i dati Istat sul tasso di disoccupazione del primo trimestre 2022, in calo all’8,6% rispetto al 9% dell’ultimo trimestre 2021 (rivisto da 9,1%).

Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib spiccano i cali di Saipem (-10,8%) dopo il raggruppamento delle azioni in vista dell’aumento di capitale, Nexi (-7,3%) e Amplifon (-5,9%) mentre viaggiano in controtendenza Campari (+1,7%), Recordati (+1%) e Diasorin (+0,5%).