Mercati – Previsto avvio ancora in rosso dopo sell-off di venerdì

Prevista una partenza ancora in rosso per le borse europee, dopo il pesante crollo di venerdì all’indomani della riunione della Bce e in seguito alla diffusione dei dati sull’inflazione Usa superiori alle attese.

Chiusura in calo nell’ultimo giorno della scorsa settimana a Wall Street, tra le preoccupazioni che una stretta più aggressiva da parte della Federal Reserve induca una recessione. Il Nasdaq ha perso il 3,5%, lo S&P 500 il 2,9% e il Dow Jones il 2,7%.

Tra i mercati asiatici, stamane, Tokyo ha terminato in ribasso del 3%, mentre Shanghai cede l’1,3% e Hong Kong il 3,4% appesantita in particolare dal settore tecnologico.

Il report sui prezzi al consumo Usa a maggio ha evidenziato una inattesa ulteriore accelerazione dell’inflazione su nuovi massimi da 40 anni, aumentando la pressione sulla Federal Reserve per intensificare il proprio percorso di strette monetarie.

Timori riflessi nel comparto obbligazionario con i rendimenti dei Treasury in rialzo, guidati dalle scadenze a breve, tra cui il titolo biennale salito sui massimi dal 2007. Il tasso sul trentennale, invece, è scivolato sotto quello del titolo a cinque anni, segnalando il rischio di recessione.

Il tutto in attesa della riunione della Fed in programma questa settimana, da cui gli operatori si attendono un incremento del costo del denaro da 50 punti base seguito da due strette della stessa entità a luglio e a settembre.

I mercati si trovano inoltre a fare i conti con la situazione Covid in Cina, dove Pechino e Shanghai hanno ripreso ad effettuare test di massa su milioni di persone per contrastare nuovi focolai del virus.

Una mossa che ha riacceso le preoccupazioni sulla possibile introduzione di nuovi lockdown, che danneggerebbero l’economia e la supply chain globale, quest’ultima appesantita anche dalla guerra in Ucraina.