Dalla lettura dei dati di Eurocontrol, organizzazione continentale per la sicurezza del traffico aereo, si apprende che a maggio 2022 le rotte di sorvolo dello spazio aereo italiano (con o senza scalo) sono sostanzialmente triplicate rispetto al corrispondente mese del 2021 e hanno registrato una flessione contenuta, pari al 2,7%, rispetto a maggio 2019 (ultimo anno pre-Covid). Quest’ultimo dato segna un ulteriore miglioramento rispetto al -6% di aprile 2022.
L’aggregato da inizio 2022 mostra un calo dell’11,3% rispetto ai primi cinque mesi del 2019, in miglioramento rispetto al -14,2% emerso dal confronto tra il primo quadrimestre 2022 e i primi 4 mesi del 2019.
Numeri che dimostrano ancora una volta come il gap rispetto all’ultimo anno pre-pandemico (il 2019 appunto), si stia progressivamente assottigliando, a testimonianza di una continua normalizzazione del traffico aereo. Peraltro, con il -2,7% di maggio, l’Italia continua a performare meglio della media europea; il corrispondente dato a livello continentale mostra infatti una riduzione dell’11,3% rispetto al corrispondente mese del 2019.
Nel complesso, le prospettive per il settore rimangono dunque positive e indirizzate verso un recupero pressoché totale del traffico pre-pandemia, soprattutto nei mesi estivi, al netto di eventuali fattori esogeni legati, ad esempio, alla pandemia o alle tensioni geopolitiche internazionali.
Si ricorda che per ENAV le tariffe si basano su due parametri previsionali, i costi e il traffico. Il traffico di rotta è calcolato in termini di unità di servizio, una misura convenzionale ponderata che tiene conto del peso dell’aeromobile al decollo e, nel caso del traffico di rotta, comprende anche la distanza percorsa dall’aeromobile.
Grazie ad uno schema normativo che ripartisce il rischio tra Enav e le aviolinee, l’esposizione di Enav al rischio traffico viene ridotta al minimo. Gli eventuali scostamenti rispetto alle previsioni di traffico vengono infatti bilanciati alla fine di ogni anno attraverso meccanismi di aggiustamento, il cosiddetto “balances”, sulle tariffe degli anni successivi.